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Affitti privati: cosa stabilisce la legge

Il contratto d'affitto tra privati è regolato da precise norme sia per chi si rivolge all'agenzia, sia per chi decide di fare da sé. Ecco a cosa fare attenzione quando si affitta un appartamento.

Cosa si intende per affitto

L'art. 1571 del codice civile dà la definizione di base del contratto d'affitto tra privati. Si stabilisce che il contratto di locazione è un contratto tra un locatore (proprietario dell'immobile) e un locatario (cioè l'inquilino), dove il primo si impegna a far abitare il secondo nella propria casa per riceverne un compenso in denaro stabilito dal contratto. Il contratto prevede anche una caparra, ovvero la somma di due o tre mensilità (dipende dai casi) nel caso l'inquilino creasse danno all'appartamento o non pagasse la propria mensilità. In genere, la caparra non viene restituita (a meno che non si rescinda il contratto entro 90 giorni). Queste regole di base valgono sia per chi si rivolge all'agenzia sia per chi decide di fare da solo attraverso i vari portali per gli annunci sulle case, come media case oppure home case. Il contratto d'affitto vale anche nel caso dell'home from home (in quel caso si dispone che il canone mensile è 0 a patto che l'altro ci permetta di abitare a casa sua) e per le case vacanze (dove si preferisce il contratto a canone libero o la cedolare secca).

Cosa stabilisce la legge per chi affitta

La legge che parla degli obblighi dei proprietari è l'art.431 del 9 Dicembre 1998. Nella legge non rientrano gli immobili che sono iscritti nel registro catastale al livello A1 (abitazioni signorili), A8 (ville), A9 (immobili di importanza storica). Il proprietario è tenuto a mettere per iscritto le condizioni dell'affitto tramite notaio e ad iscrivere lo stesso al registro catastale (tranne se utilizziamo la cedolare secca per un periodo di locazione minore di 30 giorni, ma in quel caso dovremo inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno al locatario). In compenso, il proprietario ha un'agevolazione fiscale del 30% dell'imponibile riguardo all'immobile ceduto in affitto. Il contratto risulta nullo se: - Il canone pagato risulta superiore a quello stabilito dal contratto (in quel caso sarà necessario restituire all'inquilino la parte eccedente);
- Si verifica una locazione di fatto, cioè esiste un contratto d'affitto tra proprietario e inquilino, ma questo non è stato registrato (si parla in questo caso di affitto a nero).

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