Affitto e crisi del mercato immobiliare: aumenti e normative
Purtroppo la crisi del mercato immobiliare non accenna a diminuire, ecco le nuove norme in vigore per tentare di arginarla.
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La crisi del mercato
Pagare l'affitto è ormai diventato un lusso così come possedere un appartamento, è questa la ragione che spinge molti Italiani a preferire come soluzione il mutuo sulla casa.
Basta un rapido calcolo per capire che a fine mese la cifra destinata al pagamento di un affitto (soprattutto se si tratta di appartamenti a Milano, Roma o altre grandi città in cui il costo della vita è elevato) equivale a quella che si dovrebbe versare a una banca con la sottoscrizione di un mutuo.
La situazione è tutt'altro che rosea: le previsioni hanno stimato la fine della crisi del mercato immobiliare per il 2025 per numerose ragioni.
Innanzitutto, i venditori sono restii a praticare sconti tali da attrarre clientela e in secondo luogo il costo di una casa è altamente proibitivo.
Basti pensare che 25 anni fa per acquistare un appartamento erano sufficienti 4 mensilità, nel 2011 ne servono addirittura 20 (minimo).
Gli stipendi non sono proporzionati al costo della vita per cui le famiglie risparmiano meno e si trovano nell'impossibilità di investire denaro in beni immobili e infine essendosi arrestata la crescita demografica (iniziata con il boom economico degli anni '60) sono diminuiti anche i potenziali acquirenti (soprattutto persone tra i 30 ed i 50 anni).
Nuove normative nell'ambito immobiliare
Fino a qualche anno fa molte persone ritardavano l'acquisto di una casa nella speranza che i prezzi calassero ma adesso la situazione è completamente ribaltata, vista la crisi i prezzi subiranno una notevole impennata per cui è bene che coloro i quali avevano pianificato l'acquisto di una casa si affrettino a concludere la trattativa per non avere in seguito spiacevoli sorprese.
Il cambiamento si farà sentire anche per quanto riguarda i mutui: secondo la normativa vigente la rata non deve superare un terzo del reddito familiare al fine di consentire una buona qualità della vita nonostante il mutuo.
Con le nuove norme la rata dovrà essere pari a un quarto del reddito, in modo tale da protrarre il pagamento dell'intera somma da corrispondere e sperando che con il passare del tempo gli immobili possano nuovamente subire una rivalutazione in positivo.