Borsa Italiana - Piazza Affari: ruolo e storia della società
Borsa Italiana, Piazza Affari, Borsa Valori; sono tutti termini di uso quotidiano che ascoltiamo o addirittura utilizziamo, spesso senza sapere cosa significhino esattamente.
/wedata%2F0032023%2F2011-07%2Fiazza-affari.jpg)
Tutto ebbe inizio così
Il 2 gennaio 1998 nasceva Banca Italiana Spa. Il suo indirizzo era "Piazza Affari", all'interno del palazzo Mezzanotte a Milano. Fino a quel momento le Borse Valori di Italia, con sede nelle principali città, erano di tipo pubblico.
La storia di Borsa Italiana
Per capire l'evoluzione, e soprattutto il ruolo, di Banca Italiana come la conosciamo oggi, dobbiamo fare un passo indietro e tornare alle origini. Nel 1808 Eugenio di Beauharnais (generale francese nonché Vicerè del regno d'Italia), istituì la Camera di Commercio di Milano. Essa emanò un suo codice, che stabiliva che le Borse Valori italiane dovevano essere pubbliche. Nel corso degli anni furono emanate altre leggi:
- nel 1882 il Codice Commerciale regolamentò la figura dell'agente di cambio, trasformandolo da pubblico ufficiale a commerciante privato;
- nel 1913 la legge 272 rafforzò la posizione del Governo quale organo supremo di controllo, riaffermando così la pubblica utilità della Borsa .
Dobbiamo arrivare fino al 1996, con il Decreto Legislativo 461, per vedere la trasformazione della Borsa di Milano da pubblica a privata.
All'inizio del 1998 la Borsa Italiana Spa come la conosciamo oggi iniziava, o meglio modificava, la sua attività.
Il ruolo di Borsa Italiana
In sostanza Borsa Italiana ha come obiettivo quello di gestire il mercato finanziario italiano. Il mercato è un luogo virtuale nel quale gli investitori richiedono strumenti finanziari a chi li emette e sono aiutati in questo dagli intermediari. Esempi di strumenti finanziari sono le azioni, le obbligazioni, i titoli, i futures.
Chi emette gli strumenti finanziari lo fa in cambio di denaro, e questa è la prima caratteristica del mercato. Chi investe, a sua volta cerca di cogliere la migliore occasione, di non perdere profitti e, in caso di rinuncia all'investimento, di avere una buona liquidità.
In un mercato finanziario che funzioni positivamente per gli investitori e gli emittenti, ci sono due organismi principali. Il primo è quello di supervisione, ed è proprio ciò che fa Borsa Italiana. Il secondo è quello di vigilanza e controllo, coadiuvato da eventuali segnalazioni da parte del primo. In Italia questo compito è svolto dalla Consob, che è la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa.
La caratteristica di Borsa Italiana è che essa gestisce il mercato italiano attraverso un sistema elettronico di negoziazione. In questo modo gli scambi tra investitori ed emittenti avvengono praticamente in tempo reale.