Comune di San Fratello (ME), storia e tradizioni
C’è una cittadina del Messinese dove si parla il dialetto gallo-italico di Asterix e Obelix, che si distacca dal siciliano di Camilleri e ricorda piuttosto le sonorità delle lingue nordiche, poiché fu importato dalla colonia di italiani del Nord e di francesi venuti al seguito del conte Ruggero alla conquista della Sicilia e che tra l’XI e il XIII secolo edificarono il centro urbano. È una delle particolarità del comune di San Fratello, posto sui monti Nebrodi, a circa 675 metri sul livello del mare. San Fratello è infatti noto anche per il cavallo “sanfratelliano” discendente da quelli normanni, e per la festa dei Giudei che si svolge nel periodo di Pasqua.
Le origini del borgo
Il nome del borgo deriva dai tre Santi fratelli, Alfio, Cirino e Filadelfio, che furono martirizzati dal governatore Leptile nel 312 d.C., ai quali è dedicata una piccola chiesa di epoca normanna, che si trova sul Monte Vecchio. In questo territorio un tempo sorgeva l’antica città greca di Apollonia e, più tardi, la città romana di Alunzium, come è stato dimostrato dai ritrovamenti archeologici. Ai normanni si deve la realizzazione del castello i cui ruderi si possono ammirare in cima ad una rupe, nelle vicinanze di quella che un tempo era la chiesa Madre di San Nicolò Vecchio. Il paese infatti più volte è stato colpito da frane e terremoti e nel 1922 gli abitanti furono costretti a trasferirsi vicino al mare. Di recente un’altra frana ha provocato ingenti danni alle abitazioni e alle strade del paese. Tra i beni architettonici di pregio vi è la chiesa di San Francesco con annesso il convento ed il chiostro, dove vi sono tracce di affreschi risalenti al XVII secolo, realizzati da fra' Emanuele da Como.
La festa dei Giudei e quella dei Santi fratelli
Dal mercoledì al venerdì della settimana Santa le strade del paese si animano di suoni e colori e si svolge la tradizionale "festa dei Giudei", una delle manifestazioni più singolari e famose dell'intera isola. I Giudei di San Fratello sono dei personaggi con addosso costumi variopinti, un elmetto sul capo con una coda di cavallo o di pelliccia, e un cappuccio rosso per nascondere il viso dove, con ritagli di pelle lucida, prendono forma sopracciglia lunghissime ed arcuate ed una bocca sguaiata dalla quale penzola una lingua nera. Questi simboleggiano la coscienza dei peccatori e girano e scorazzano per le vie del paese strombettando per festeggiare la morte di Gesù Cristo e disturbare ogni momento religioso. Suggestiva è pure la festa in onore dei Santi Alfio, Cirino e Filadelfio che si tiene a San Fratello il 10 maggio nella quale si svolge una cavalcata dal paese sino al Monte Vecchio sui tipici cavalli sanfratelliani.