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Francesco Petrarca, uno dei padri della lingua italiana

Francesco Petrarca arriva a noi attraverso l'inalterata profondità delle sue liriche e del suo amore per Laura. Uomo del Trecento ci presenta una donna lontana da quella degli Stilnovisti, ma molto terrena, che sentiamo vicina a noi.

A 23 anni incontra Laura...

Petrarca nasce ad Arezzo nel 1304, ma trascorre parte della sua vita ad Avignone dove si era trasferito con il padre notaio che si era allontanato dalla città a causa delle sue idee politiche. Dopo iniziali studi giuridici, presto abbandonati, Petrarca nel 1326 prende gli ordini minori e a 23 anni conosce Laura che rimarrà, tutta la vita, ispiratrice delle liriche da lui composte. Appassionato viaggiatore girò tutta l'Europa, anche con funzioni diplomatiche, e in Italia visse a Venezia, a Milano e ad Arquà, dove morì nel 1374.

...ispiratrice fino alla morte

Per l'uomo del Petrarca è possibile la massima elevazione attraverso l'amore, ma sono possibili anche l'ambiguità e le inquietudini proprie della natura umana: questo il tema del Canzoniere, opera in volgare composta da 366 componimenti. Nel Canzoniere il poeta esprime le difficoltà dell'animo umano in balia di tutto ciò che è materiale e inscritto in un destino limitato e comunque soverchiato dalla finitudine e dall'inesorabilità della morte che lo attende. Anche se dedicato a Laura, il protagonista è comunque l'interiorità sofferente dell'uomo.
Le Rime Sparse e i Frammenti ci giungono come componimenti in volgare, mentre, in prosa latina ricordiamo De viris illustribus in cui Petrarca si dedica alle biografie di uomini famosi, partendo da Adamo fino a Nerone. Si tratta di un'opera incompiuta.
Il Secretum è un'altra opera in prosa latina in cui l'autore dialoga, in una specie di diario segreto, con Sant'Agostino circa il problema dell'accidia con cui si conosce il bene, ma non lo si persegue. Sant'Agostino era stato scelto da Petrarca dopo la conoscenza delle "Confessioni" attraverso cui il primo aveva narrato il suo difficile percorso.
Uno dei temi centrali della lirica del Petrarca rimane l'amore: la donna angelo degli stilnovisti diventa una creatura più terrena, desiderata per le doti di bellezza fisica oltre che morali. Laura non è immutata e immutabile: non rimane eternamente giovane, ma umanamente, invecchia. Laura, negli anni, non possiede più la splendida giovinezza che aveva colpito il poeta, tanti anni prima, nella chiesa di Santa Chiara ad Avignone. L'amore del Petrarca rimane, comunque, eterno anche di fronte alla donna matura che lei è diventata nella fugacità degli anni. La donna che Petrarca ci regala è terrena, come è terrena la morte di Laura che lascia il poeta sospeso tra paura e desiderio della fine.

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