Goodie Bag Coccinelle: test prodotto
In questo articolo troverete informazioni sulla Goodie Bag di Coccinelle, la grande borsa che sta ormai diventando un must per giovani (e meno giovani), che vogliono sentirsi eleganti senza dover spendere cifre eccessive. Proseguite la lettura per saperne di più.
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Caratteristiche e utilizzo
L'ormai classica Goodie (non Goody) Bag di Coccinelle ritorna in veste nuova, ancora più accattivante della precedente grazie ai piccoli drappeggi che le conferiscono un effetto goffrato (il corrispondente in tessitoria di quello che in arte è il bugnato). La collezione di Coccinelle "Goodie Bag" è adatta davvero a chiunque: le Coccinelle Bags sono, dal 2008, disponibili in ben tre modelli per quanto riguarda la versione shopper, come piccole clutch per la sera o le uscite poco impegnative, oppure in versione elegante e raffinata.
I prezzi variano da 95 a 225 €, un vero affare, considerando l'elevata qualità del prodotto, l'importanza del marchio e la resistenza del materiale utilizzato (le borse hanno anche dei piedini sul fondo per evitare danni da attrito nel corso del tempo). Le borse sono, inoltre, disponibili in una grande varietà di colori e materiali piacevoli al tatto e alla vista: pelle, montone, camoscio e tessuto lucido sono i nuovi arrivi del 2011, colorati in nero, havana, moka, brandy, ardesia, testa di moro, iris, blu notte, indaco, rosso, amaranto, piombo, platino e argento.
Tra le acquirenti famose ricordiamo Martina Colombari, Paola Ambrosini, Claudia Gerini, Madeleine Stowe, Diane Lane e Veronica Berti.
Una borsa "etica"
Chi acquista una borsa della collezione Goodie Bag di Coccinelle contribuisce ad aiutare la popolazione di Haiti, che ha ancora bisogno di tutto il sostegno possibile: le precedenti edizioni della borsa hanno già consentito la costruzione della "Casa dei piccoli angeli", un centro di riabilitazione per bambini disabili, e di "Francisville - La città dei mestieri", dove giovani ragazzi e adulti possono imparare un mestiere e conquistarsi un futuro dignitoso.
Ora si sta pensando di realizzare il progetto "Maternità sicura", per assistere le donne in età fertile e ridurre il tasso di mortalità materna e neonatale, di trasmissione del virus dell'HIV e di altre patologie; in questo grandioso progetto è fortemente coinvolto il personale ostetrico e pediatrico volontario italiano, proveniente in particolare dalla clinica Mangiagalli, dall'ospedale dei bambini Buzzi, dall'ospedale San Raffaele di Milano, dall'ospedale del Ponte di Varese.