Istituto nazionale per il Commercio Estero: informazioni
L'Istituto per il Commercio estero nasce per sviluppare e promuovere i rapporti con l'estero. L'Istituto doveva aiutare le imprese che volevano investire nei rapporti commerciali ed economici con i paesi esteri, è stato però soppresso nel luglio 2011.
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Azioni dell'Istituto per il Commercio Estero
L'ICE, Istituto nazionale per il Commercio Estero, è l'ente statale che avrebbe dovuto sviluppare, agevolare e promuovere i rapporti economici e commerciali italiani con l'estero, con un occhio di riguardo per le piccole e medie imprese, dei loro consorzi e raggruppamenti. L’ICE forniva alle società italiane informazioni, assistenza e consulenza per espandere i loro business sui mercati esteri. L'ICE doveva favorire l'espansione delle aziende italiane all'estero, mediante programmi promozionali che avrebbero garantito la visibilità delle imprese italiane all'estero. Aumentare la visibilità mediante la valorizzazione della qualità del prodotto italiano, la costituzione di reti di rappresentanza e centri di distribuzione, interessenze con le istituzioni locali al fine di incentivare le partnership tra aziende italiane ed estere. Ogni anno l'ICA organizzava manifestazioni e iniziative volte a diffondere il made in Italy nel mondo, mediante fiere, seminari, convegni, ricerche di mercato, incontro con operatori ed istituzioni.
La soppressione dell'ICE e il futuro
Il 15 luglio del 2011 l'ICE è stato soppresso per mano del Ministro Tremonti, a fronte della chiusura dell’ICE, alcune funzioni verranno demandate al Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), mentre l’operatività e la gestione della rete estera verrà attribuita al MAE. Seppur le motivazioni risiedano nel fatto che questi enti possano rappresentare le sedi in termini di risorse mala gestione, degli sprechi, è vero che questa decisione appare in controtendenza con il resto d'Europa e dei paesi industrializzati. Dopo 85 anni, l’Italia perde un ente pubblico nazionale a sostegno delle sue esportazioni. Vengono azzerate esperienze e professionalità. L'ICE era un ente ben voluto da Confindustria era un ente tecnico operava bene in ambito dei suoi compiti. Certo le risorse venivano sprecate, la presidenza non aveva l'autorevolezza necessaria per imporre le proprie strategia, ma poteva essere solo rivisitata la sua struttura, i suoi compiti e pensare a qualcosa di nuovo, snello e funzionale. Per entrare e restare nei "foreign market" è indispensabile migliorare la formazione delle imprese, e l'ICE avrebbe potuto occuparsi di questo e liberare così la Farnesina o altre enti statali da queste incombenze.