James Cameron, il mago del box office
Quando si pensa ai migliori colossal della storia del cinema è impossibile non pensare ai film di James Cameron. Carmeron è un regista, produttore e sceneggiatore canadese che ha esordito nel cinema con il film Piraña paura (1981).
James Cameron: un Omero postmoderno
Cameron è l’artista eclettico che ha saputo sfruttare, meglio di chiunque altro, il medium cinema per realizzare opere dal grande impatto tecnologico e scenografico, senza rinunciare al piacere di raccontare storie ricche di pathos, racconti epici di piccoli uomini al cospetto della grandezza ingestibile delle loro invenzioni e delle loro scoperte. Tutti i film di Cameron, come moderne odissee, ruotano attorno alla ricerca della conoscenza che, con il procedere della storia, appare ridimensionata a una indagine più intima, rivolta a se stessi e alla percezione che si ha della vita. Cameron riesce a rendere appassionante tale viaggio e tale ricerca costruendo mondi e realtà incredibili che, metaforizzando la spinta dell’immaginazione più fervida, appaiono come ideali fughe dal reale e dal contatto con una realtà che non esiste se non come diretta proiezione della percezione. Di conseguenza, alla fine di ogni film di Cameron, il viaggio dell’eroe (o degli eroi) termina sempre con un ritorno a “casa”, un ritorno al sé, ma con una coscienza differente, con una conoscenza più ricca e una percezione più estesa, ben oltre i confini spaziali del tangibile e oltre gli orizzonti del visibile. La maestria di Cameron sta proprio nel far convergere questa idea di viaggio con la magniloquenza compositiva dei suoi film, senza far perdere di vista il punto cardine della sua narrazione, tesa tutta al raggiungimento della semplice verità. Come se le tragedie di massa e i grandi eventi apocalittici riconducessero, attraverso una sorta di selezione naturale di un destino forzato, all’umiltà e alla responsabilizzazione del singolo. É Cameron stesso che sostenendo “il film deve far pensare e riflettere, ma le sovrastrutture intellettuali non devono mai sovrapporsi o occultare l’esperienza del piacere”, sintetizza perfettamente il senso dell’importanza dell’effetto speciale e dello sfarzo compositivo dei suoi film.
All Colossals
Se questo è evidente per i film di fantascienza realizzati da James Cameron – Terminator (1984), Aliens - Scontro finale (1986), Abyss (1989), Terminator 2 - Il giorno del giudizio (1991) e Avatar (2009) – con i loro viaggi verso luoghi sconosciuti e la rappresentazione di creature diverse sia nell’aspetto sia nei comportamenti, è più difficilmente intuibile ma altrettanto presente, nei film di altro genere – True Lies (1994) e Titanic (1997) – che dimostrano quanto sia insidiosa la quotidianità e quanto possa, se portata oltre le sue possibilità, a implodere divenendo pericolosamente distruttiva, obbligando alla revisione delle abitudini e di quella che è vissuta apparentemente come normalità.