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La Camera degli Sposi di Andrea Mantegna: descrizione e particolarità

Realizzata da Andrea Mantegna tra il 1465 e il 1474, la Camera degli Sposi, presso il Palazzo Ducale di Mantova, rappresenta uno degli esempi più alti della pittura rinascimentale in Italia.

Andrea Mantegna

Andrea Mantegna (1431 – 1506), pittore e incisore, ebbe modo di crescere e studiare a Padova, a quel tempo vivace centro culturale.
Qui studiò a fondo l’antichità - modello di riferimento per gli intellettuali dell’epoca - e la prospettiva direttamente dalle opere di Donatello.
Diventato artista di fama, nel 1460 venne chiamato dal marchese Ludovico Gonzaga a Mantova, dove divenne pittore di corte.

La Camera degli Sposi

La sua opere più famosa, insieme al Cristo morto della Pinacoteca di Brera a Milano, è la "camera picta" (ovvero "camera dipinta", come veniva definita al tempo della sua realizzazione), chiamata poi in seguito Camera degli Sposi.
La Camera si trova all’interno del Castello di San Giorgio, primo nucleo dello splendido complesso che diventerà Palazzo Ducale.
La stanza, di circa 8 metri per lato, è decorata con uno dei cicli pittorici più sorprendenti dell’intera arte italiana: sulle pareti viene infatti celebrata la dinastia dei Gonzaga, signori di Mantova.
La camera viene sfondata illusionisticamente: qui la prospettiva apre letteralmente lo spazio verso l’esterno e le scene sembrano avvenire su un loggiato aperto verso un paesaggio di castelli, monumenti antichi e corsi d’acqua.
L’idea è assolutamente ardita così come lo è la straordinaria volta che Mantegna realizza sul soffitto. Sembra di stare sotto una volta possente e l’audace prospettiva trova il punto culminante nell’oculo che si apre verso il cielo. La vertigine che si prova viene ulteriormente provocata da una serie di putti e figure adulte che dalla balaustra guardano giù verso il centro della stanza.
L’illusione è dunque perfettamente riuscita. La decorazione del soffitto riporta inoltre una serie di medaglioni di imperatori romani ed elementi tipici del mondo antico, a sottolineare la continuità con il mondo classico.
Mentre le pareti sud ed est sono decorate con tendaggi, le pareti nord ed ovest narrano due episodi della dinastia Gonzaga: sul lato nord vengono raffigurate la famiglia e la corte di Ludovico. Il marchese viene ritratto, insieme alla moglie (da qui il nome “Camera degli Sposi”), sotto un finto loggiato mentre riceve la notizia della nomina a cardinale del figlio Francesco. La rappresentazione del potere passa attraverso le figure imponenti e monumentali, la luce e il ritmo compositivo: questo basta a manifestare la potenza dei Gonzaga. La parete ovest racconta il ritorno da Roma di Francesco Gonzaga, cardinale di Mantova, accolto dal padre Ludovico e dagli altri membri della corte: il potere della dinastia è ormai al culmine. La famiglia Gonzaga detiene ormai il potere temporale e spirituale sulla città.

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