La leggenda di Raimondo di Sangro: Uomo o diavolo?

Raimondo di Sangro principe di San Severo (Torremaggiore, 30 gennaio 1710-Napoli, 22 marzo 1771) è uno dei personaggi più controversi della storia napoletana, al pari di Cagliostro o più. Egli è stato uno scienziato, esoterista, alchimista, militare, inventore, anatomista, massone, letterato. Fu definito il principe maledetto.

Figlio di Antonio di Sangro, "Grande di Spagna" godeva della benevolenza della corte di Vienna, era proprietario di diversi feudi nell'area pugliese, San Severo,Torremaggiore, Castelnuovo e molti altri. Il figlio Raimondo venne avviato dai nonni a studiare presso la scuola dei Gesuiti a Roma, ove restò sino a 20 anni. Ne uscì con una cultura superiore alla media, praticamente diventò un genio della sua epoca. A causa dei suoi studi chimici e alchemici, fu imputato di praticare la stregoneria, nei sotterranei del suo palazzo, in piazza San Domenico
Maggiore a Napoli, dove effettuava strani esperimenti. Ma il suo capolavoro fu la famosa cappella di San Severo, dato l'alto costo dell'opera egli fu costretto a gestire una bisca clandestina, tanto che fu persino arrestato e rinchiuso a Gaeta. Ma la sua cappella gentilizia era un capolavoro del barocco napoletano, edificata con i maggiori artisti dell'epoca. In breve diventò Gran Maestro di tutta la massoneria napoletana. In quegli anni avvennero i primi scavi di Pompei, Ercolano, Paestum, anche questi avvenimenti erano visti in chiave massonica. Per evitare di finire sotto inchiesta diventò consigliere del re Carlo III di Borbone, ma il Papa fece chiudere le logge massoniche. Nella cappella di San Severo sono tuttora presenti a ricordare le sue strane ricerche esoteriche. Sono visibili le due "macchine anatomiche" cioè di due scheletri umani mummificati di uomo e donna ai quali avrebbe iniettato, ancora in vita, un intruglio di sua invenzione che "disseccò" letteralmente i due corpi, lasciando intatte vene e arterie. La donna era anche incinta. Altro mistero è il Cristo morto, capolavoro dello scultore Sammartino. Sembra che Di Sangro avesse inventato uno speciale materiale di mastice-marmo estremamente malleabile con il quale spalmò la rete con la quale aveva fasciato la statua e la fibra si cristallizzò diventando marmo trasparente. Da allora la statua si chiama il "Cristo velato", ma lo scultore non aveva mai creato un velo. L'ultimo grande mistero è quello della sua morte avvenuta nel 1771. Il suo corpo non è mai stato trovato e si dice che fosse deceduto a causa di uno dei suoi esperimenti e il suo corpo si fosse dissolto.