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La notte bianca di Roma: dai fasti alla "cancellazione"

Ormai molte città in tutto il mondo hanno nel proprio calendario delle manifestazioni la "notte bianca", seguendo l'esempio di Parigi, che organizzò la prima nel 2002 (anche se nel 1997 Berlino aveva già preceduto tutti con una serie di manifestazioni notturne, ma senza dare loro un nome specifico).

Storia e parallelismi

Nel 2004 Roma (sindaco Veltroni, da sempre molto legato all'ambiente politico e culturale francese) decise di seguire l'esempio di Parigi e organizzò la propria "notte bianca". L'iniziativa fu un vero successo e già dall'anno successivo le presenze a mostre, concerti di musica leggera e sinfonica e spettacoli di intrattenimento assommarono a oltre un milione di persone. La manifestazione di Roma venne fin da subito gemellata con quella di Parigi (per la verità più rivolta al lato artistico, privilegiando le mostre di arte contemporanea) e alla capitale italiana seguirono negli anni successivi anche Torino (nel 2006, in occasione delle Olimpiadi invernali e delle Paraolimpiadi vennero organizzate ben tre "notti bianche"), Napoli, Reggio Calabria, Genova, Milano e Reggio Emilia. Nel 2006, grazie all'iniziativa di alcuni sindaci, alcune capitali si sono unite in una "rete", pianficando e scambiandosi eventi e manifestazioni, creando così le "Notti bianche in Europa": a parte Parigi e Roma, hanno finora aderito Bruxelles, Madrid e Riga. L'idea si è poi diffusa anche oltre oceano e così notti bianche vengono oggi organizzate anche a Montreal e Toronto.

La notte bianca a Roma oggi

Nel 2008 a Roma si svolsero le elezioni comunali e l'esito determinò il cambio di maggioranza al Campidoglio: il candidato del centrosinistra, Francesco Rutelli (che era già stato sindaco della capitale nel periodo 1993-2001), venne sconfitto dal candidato dello schieramento di centrodestra Gianni Alemanno. Uno dei primi annunci del nuovo sindaco fu quello che l'amministrazione capitolina avrebbe abbandonato, per motivi di ordine economico, ogni tipo di sponsorizzazione della "notte bianca" (così come, peraltro del Gay Pride, ma in questo caso sicuramente per motivi ideologici). All'annuncio seguirono inevitabilmente le proteste dei cittadini romani, delle associazioni culturali e perfino delle associazioni di albergatori. Il neosindaco e la nuova giunta però, nonostante le lamentele piovute da più parti (addirittura dal sindaco di Parigi) non recedettero dalle loro posizioni e così l'onere organizzativo e finanziario si è spostato dal Comune ai Municipi, che hanno voluto rimanere accanto ai propri cittadini e, in forme diverse e certo in dimensioni poco paragonabili a quelle precedenti, hanno organizzato e continuano a organizzare a tutt'oggi eventi culturali, concerti di cantanti e di orchestre sinfoniche, esposizioni di artisti locali.

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