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Mantova: struttura e collezioni del Museo Civico di Palazzo Te

Il complesso cinquecentesco di Palazzo Te è un gioiello architettonico della città di Mantova. La struttura, nei piani superiori, ospita le collezioni del Museo Civico della città virgiliana.

Origine e caratteristiche architettoniche del palazzo

I lavori di costruzione del complesso architettonico iniziarono nel 1524, per volere di Federico II Gonzaga, signore di Mantova. Federico II, amante dei piaceri mondani, intendeva far realizzare uno spazio dedicato alle feste e un sontuoso palazzo sull'isola del Te (da cui il nome dell'edificio), zona destinata in passato alle scuderie dei Gonzaga. Venne commissionato per la realizzazione del progetto l'architetto Giulio Romano, uno dei più noti allievi di Raffaello. Romano, dotato di fervida immaginazione e di straordinarie capacità artistiche, diede vita a un luogo dalla bellezza suggestiva. Il palazzo presenta una pianta quadrata e un cortile interno, dotato di quattro entrate laterali. Le facciate dell'edificio, ispirate all'arte classica, sono caratterizzate dallo stile dorico sia nella successione di lesene che nelle decorazioni della trabeazione, con irregolarità e variazioni degli intercolumni.
L'entrata del lato Ovest, detta loggia d'onore, presenta un vestibolo quadrato con quattro colonne e una volta magnificamente decorata. Di fronte alla loggia d'onore sorge una maestosa esedra.
Le sale del piano terra, che rappresentavano gli ambienti nobiliari, sono caratterizzate da magnifici affreschi e decorazioni di Giulio Romano. In particolare, la cosiddetta Sala dei Giganti, affrescata con una grandiosa gigantomachia.

Le collezioni del Museo Civico

Le sale superiori del palazzo, un tempo ambienti di servizio, ospitano le collezioni del Museo Civico di Mantova. Il museo comprende quattro diverse sezioni: • La raccolta egizia "Giuseppe Acerbi": la collezione è costituita dai numerosi reperti archeologici, più di 500, raccolti dal mantovano Giuseppe Acerbi, console in Egitto, dal 1826 al 1834, per conto dell'Austria. In quel periodo Acerbi prese parte all'impresa archeologica di Jean François Champollion. I reperti presenti sono di vario tipo, comprendendo vasi canopi e statuette di animali, amuleti e statuette votive. Il prezzo più prestigioso della collezione è il sarcofago ligneo Ankhekhonsu. • Collezione mesopotamica “Ugo Sissa”: i pezzi della collezione, circa 250, furono raccolti dall'architetto Ugo Sissa. Tra i reperti più significativi, figurano varie statuette votive, delle tavolette con iscrizioni cuneiformi e un mattone con impresso il sigillo di Nabucodonosor. • Sezione Gonzaghesca: la collezione, suddivisa in due settori, comprende numerose testimonianze della storia economica di Mantova, durante il dominio dei Gonzaga. Un primo settore, quello numismatico, espone monete, medaglie e strumenti di coniazione (coni, punzoni); mentre il secondo si occupa del sistema dei pesi e delle misure. • Donazione Mondadori: la collezione consta di una serie di dipinti, 32 complessivamente, di Federico Zandomeneghi e Armando Spadini. Le opere vennero donate dalla famiglia Mondadori nel 1974.

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