PC portatili: dagli albori ai giorni nostri
I computer portatili non sono sempre stati come i pc laptop che conosciamo oggi: la loro storia parte da molto più lontano ed è ricca di evoluzioni e colpi di scena. Proseguite la lettura dell'articolo per saperne di più!
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Progetti e prototipi
L'idea di realizzare PC notebook portatili risale alla fine degli anni settanta, quando ormai è confermata la diffusione dei computer fissi; il primo progetto rimane comunque quello di Alan Kay del 1968, mai realizzato, che consisteva in un "Dynabook" (manipolatore di informazioni portatile), grande come un libro e simile ai moderni tablet.
Il primo prototipo funzionante è invece del 1973, chiamato IBM SCAMP (da Special Computer APL Machine Portable) e basato sul processore PALM (da Put All Logic in Microcode). Con il miglioramento delle macchine funzionanti grazie a CPU, aumenta in modo esponenziale anche il numero dei portatili in commercio: la tecnologia dei primi anni Ottanta (1981) crea Osborne 1, con un processore Zilog Z80, un monitor a tubo catodico, un floppy drive ed un peso non trascurabile di 10,7 kg; poco dopo viene rilasciato l'Epson HX-20, il primo portatile veramente "portatile", con monitor LCD, stampante per scontrini, batteria ricaricabile ed un peso di soli 1,6 kg. Da questo momento, è spianata la strada alla produzione di laptop PCs di Sony, HP, Vaio ed altri marchi famosi come RadioShack e Hewlett Packard.
Evoluzione del computer portatile
Molto in fretta i nuovi portatili immessi sul mercato si avviano ad assomigliare sempre di più a quelli che utilizziamo ai giorni nostri. Nel 1984 viene venduto, dopo un'elaborazione di tre anni, il primo tra i laptops PC ad avere la chiusura a sportello, il Dulmont Magnum; seguono a ruota alcuni modelli utilizzati quasi solo dalla NASA e con scopo militare ed il Gavilan SC, il primo portatile ad essere chiamato "laptop" (computer da grembo) dal produttore.
Dopo il 1983 cominciano ad essere elaborate nuove tecnologie per i portatili: nascono il touchpad, il TrackPoint della IBM (o pointing stick, che consente di muovere il cursore senza spostare le dita dalla posizione di scrittura), il riconoscimento della scrittura ed alcune funzionalità per il risparmio energetico.
Tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta i monitor diventano VGA e a colori, con un corrispondente aumento delle dimensioni e della risoluzione; vengono poi installati gli hard disk interni e lettori ottici di CD, DVD e, ultimamente, Blu-Ray.
L'ultima frontiera, abbattuta dalla Lenovo a marzo 2011, consiste nel comando oculare del cursore (che si utilizza completamente per mezzo dei movimenti della pupilla).