Tutto quello che c'è da sapere sulla servitù coattiva di passaggio
La servitù coattiva di passaggio fa parte dei diritti reali di godimento su una cosa altrui. Cerchiamo di capire cos'è, quando si determina e che obblighi comporta
Quando si determina una servitù di passaggio
Le servitù coattive o obbligatorie sono spesso chiamate anche servitù prediali (dei terreni) perché una gran parte di esse riguarda l'accesso a un fondo agricolo intercluso (racchiuso tra altri fondi).
Cerchiamo di capire meglio.
Spesso ci sono fondi confinanti appartenenti a diversi proprietari di cui uno non ha sbocco diretto sulla strada pubblica, perciò per accedervi occorre transitare sul terreno e/o proprietà del vicino.
In questo caso si viene a creare una servitù di passaggio, in quanto il proprietario del fondo servente deve dar modo al confinante di entrare nel suo terreno che diventa fondo dominante; naturalmente il diritto alla servitù deve essere esercitato con il minor aggravio possibile del fondo servente.
Si tratta in pratica di una limitazione al godimento della cosa propria, un'istituzione che già era contemplata nel diritto romano.
La servitù viene definita volontaria se deriva da un accordo tra le parti, mentre è coattiva nel caso in cui la sua istituzione avvenga per legge, di solito in seguito a una sentenza dell'autorità giudiziaria.
Al momento dell'istituzione la servitù può avere una determinata durata nel tempo o essere di durata illimitata; qualora il godimento sia limitato a un periodo (di solito inferiore ai 9 anni) ogni diritto viene a cessare alla scadenza prevista.
Anche le servitù che non hanno durata limitata possono venire interrotte, l'azione di promozione in sede giudiziara deve essere fatta dal proprietario del fondo servente che deve dimostrare che non ricorrono più le condizioni che avevano determinato tale servitù.
La servitù cessa anche nel caso in cui il proprietario del fondo servente ceda in toto il suo terreno al titolare del diritto.
Può essere anche il proprietario del fondo dominante a rinunciare ad esercitare il suo diritto di passaggio poiché sono intevenute nuove condizioni che non lo costringono più a "passare" sul terreno del vicino.
Ma come si determinano tali servitù di passaggio?
Le servitù coattive di passaggio
L'obbligo di concedere il diritto di passaggio può verificarsi in diversi casi, il richiedente deve provare che non vi è altro percorso possibile, si impegna a non arrecare danni alla proprietà del vicino e a versare un eventuale risarcimento.
I casi più frequenti contemplano:
- acquedotto coattivo
- passaggio coattivo
- elettrodotto coattivo
Il proprietario di un fondo deve concedere il passaggio sulla sua proprietà di tubazioni idrauliche per il rifornimento dell'acqua al vicino, qualora non vi sia altra via percorribile.
Allo stesso modo occorre garantire al confinante un accesso al fondo nel caso in cui il suo terreno non abbia uno sbocco diretto sulla strada pubblica.
La servitù coattiva per il passaggio di elettrodotto comprende anche oleodotto, linee telefoniche, antenne televisive e tubazione di gas metano e prevede l'obbligo di attaversare una proprietà con tubazioni e installazioni varie.
Deve essere la società di gestione ed erogazione del servizio a promuovere l'azione per ottenere la servitù di passaggio e inoltre deve impegnarsi a versare un'indennità al proprietario del fondo servente.
Il passaggio di acquedotti, elettrodotti, oleodotti, tubature del gas, antenne televisive ecc. può richiedere anche la costruzione di strutture adatte in loco, il proprietario del fondo non può opporsi, al limite si può concertare l'ubicazione in modo che arrechi il minor disturbo possibile.
E' bene far trascrivere il diritto di servitù negli atti di proprietà poiché in caso di alienazione di uno dei fondi, il nuovo acquirente non è tenuto a rispettare.