Amy Winehouse: storia della cantante
Breve ma intensa la carriera della musicista britannica Amy Winehouse. Un talento cristallino, dal timbro di voce inconfondibile, macchiato dagli eccessi di una vita privata non irreprensibile.
Talento musicale
Amy Winehouse nasce a Londra il 14 settembre del 1983 da una famiglia di umili origini. Il talento musicale di Amy emerge fin da piccola: a dieci anni fa parte di un piccolo gruppo rap. La carriera scolastica invece incontra qualche ostacolo: a undici anni viene espulsa dalla Sylvia Young Theatre School. Amy nel corso degli anni affina le sue eccellenti doti musicali e impara a suonare la chitarra. Iniziano però ad affiorare i suoi primi limiti caratteriali e una personalità complessa. Alla giovane età di 20 anni debutta con l’album Frank (due dischi di platino), molto apprezzato dalla critica. Amy ha un impatto folgorante sul palcoscenico musicale.
Back to Black
Per Amy Winehouse la sfida più dura è riconfermarsi ad alti livelli: alla fine del 2006 esce il suo secondo album, Back to Black. Non delude le aspettative di critica e fan la cantautrice britannica. Il successo del nuovo disco è strepitoso. Numerosi le canzoni estratte dall’album: Rehab (in cui si parla di alcol e droga), You Know I'm No Good, la struggente e irresistibile Back to Black, Love Is a Losing Game. L’album è pluripremiato.
Le pressioni della fama
La popolarità di Amy porta inevitabilmente a un’attenzione morbosa anche sulla sua vita privata (dalla condotta non esemplare, numerosi problemi con alcol e droga) da parte di fan e soprattutto paparazzi. Amy non regge le pressioni. Prova a prendersi una pausa dal lavoro per curare i suoi problemi fisici. Ma i media non le danno tregua. Lei ci mette del suo presentandosi ad alcuni concerti completamente ubriaca. Le intenzioni sono quelle di riprendere le redini della carriera musicale con tour europei per poi lavorare su un nuovo album. Progetti che sfumano e si sciolgono come neve al sole.
La morte
A Luglio del 2011 Amy Winehouse muore improvvisamente nella sua casa di Londra. I risultati dell’autopsia escludono l’uso di sostanze stupefacenti, mentre hanno rilevato tracce di alcol. La notizia della morte di Amy sconvolge i fan e tutto il mondo musicale. Segnali di sofferenza e solitudine Amy li aveva lanciati da tempo. Ma nessuno, familiari esclusi, hanno colto questi segnali. Il suo timbro di voce può riecheggiare solo nelle menti. L’emozione di poterla ascoltarla dal vivo è svanita per sempre.