Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma: storia e patrimonio artistico
La Basilica di Santa Maria Maggiore, rappresenta una delle quattro basiliche papali della Capitale, insieme a San Giovanni in Laterano, San Pietro in Vaticano e San Paolo fuori le mura, così definite perché soltanto il Laterano ne ha la cattedra papale.
La Storia della Basilica
L’aspetto peculiare che contraddistingue ognuna di queste Chiese è la presenza di una Porta Santa e un Altare papale. La Porta Santa, all’interno della struttura, fa parte di un rituale liturgico ben definito: può essere aperta soltanto dal Santo Padre o da un suo Vicario, attraverso un rito speciale, esclusivamente per la durata dell’Anno Santo. L’Altare Papale, come suggerisce il termine stesso, è invece riservato alle celebrazioni da parte del Pontefice. La Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma si erge in cima al colle Esquilino e venne fatta costruire da Papa Liberio III tra il 432 e il 440 in onore della Madonna. Una nota leggenda popolare infatti, narra che sia stata la stessa Madonna che, apparendo in sogno al Pontefice, gli suggerì il luogo dove costruire la Chiesa. Per questa ragione, l’insolita, quanto improbabile nevicata che la mattina del 5 agosto imbiancò la capitale, venne percepita come un segno miracoloso della Vergine, inducendo il Papa a tracciare la pianta della futura Cattedrale sul manto del colle ricoperto di neve. La Basilica perciò, è nota anche con il nome di Santa Maria della neve o Basilica liberiana. In occasione del 5 agosto, ogni anno viene celebrata all’interno della Chiesa una rievocazione del cosiddetto "miracolo della nevicata", attraverso una cascata di petali bianchi.
Il Patrimonio Artistico
Dal punto di vista artistico, la Basilica fu oggetto di varie modifiche ed ampliamenti nel corso dei secoli. Uno dei più significativi venne apportato verso la fine del Cinquecento, quando Papa Sisto V Peretti, scelse la Chiesa come sede della propria fastosa sepoltura, incaricando l’architetto Domenico Fontana di costruire una nuova cappella monumentale, dedicata al culto del Santissimo Sacramento. Al centro di questa nuova struttura, denominata Cappella Sistina, vennero collocate le preziose sculture del Presepe e le reliquie della mangiatoia, precedentemente posizionate sulla navata di destra. Il Presepe della Basilica, tesoro di valore inestimabile, è passato alla storia come la più antica opera commemorativa della natività realizzata con statue in pietra. La presenza dei Re magi e delle parziali figure del bue e l’asinello, è completata dai preziosi frammenti del legno dalla Sacra Culla (cunabulum) oggi custoditi nella teca dorata della Confessione, che si narra tradizionalmente, furono donati dai pellegrini tornati nella Capitale dalla Terra Santa. All'interno della Cappella Sistina, è stata realizzata dopo la sua morte anche una semplice tomba in onore dell'architetto Bernini.