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Brevi note sulla Legge Quadro sull'inquinamento acustico

In mezzo alla molteplicità di suoni e rumori che animano la nostra moderna esistenza, è bene essere informati su come individuare l'inquinamento acustico e come risolverlo in modo civile e definitivo.

Come individuare i rumori molesti?

In materia di inquinamento acustico ci sono varie leggi (legge quadro n. 447/95, art. 844 del Codice Civile e art. 659 del Codice Penale) che regolamentano e definiscono i parametri di tollerabilità dei rumori.
Le leggi sul rumore esaminano due situazioni: l'inquinamento sonoro ambientale e quello individuale. Sono entrambi regolamentati da norme generali sulla durata, sull'intensita e sulla vicinanza alla fonte del rumore (emissione ed immissione).
Viene considerata inquinante sull'ambiente qualsiasi immissione acustica che supera di tre decibel il rumore di fondo esistente. Per fare un esempio è considerato inquinamento ambientale acustico il rumore del traffico, della ferrovia, di discoteche, di macchinari usati sul territorio a forte intensita acustica. Non sono considerati inquinanti rumori come la sirena di una fabbrica, l'uso di un martello pneumatico per lavori temporanei (manca il fattore di continuità).
In campo individuale e soprattutto a livello di vicinato è noto a tutti quante discussioni nascono e sfociano in vere ep proprie cause legali a causa di rumori molesti. Arrecare disturbo con elettrodomestici, animali che abbaiano, canto o musica, camminare in casa con tacchi o zoccoli in orari notturni, crea argomenti di discussione continua. D'altra parte il danno proveniente da rumori molesti puo arrivare addirittura a svalutare il valore delle nostre proprietà immobiliari (danno patrimoniale) se non addirittura creare un danno alla qualità della nostra vita (danno esistenziale).

Che fare in caso di rumore molesto?

Nell'intraprendere iniziative volte alla risoluzione di inquinamento acustico dobbiamo tenere presente che i fattori di giudizio sulla tollerabilità (emissione del rumore ed immissione) possono essere molto diversi a seconda di dove abitiamo e tengono conto anche di numerosi altri fattori come la "necessità" (produzione, commercio) e il "servizio "(trasporti, comunicazioni) operanti dell'emittente.
In primo luogo possiamo rivolgerci ad un legale illustrando la situazione. Il legale puo aiutarci (anche facendo riferimento a sentenze di Cassazione) a capire se il nostro disturbo puo avere natura risarcitoria, lo stesso legale può inoltrare una diffida scritta di cessazione immediata del disturbo. In caso di diniego possiamo chiedere l'intervento del Comune che provvederà ad esercitare un azione di controllo (anche tramite l'Arpa) e ad emettere sanzioni e provvedimenti disciplinari. Possiamo decidere di rivolgerci ad associazioni di consumatori presenti sul territorio e competenti in materia; otterremo indicazioni precise su come agire per risolvere il problema. Infine possiamo intraprendere un azione giudiziaria ottenendo anche azioni immediate volte a far smettere il rumore fino a definzione del danno.

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