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Centrale rischi: come chiedere la cancellazione

Vediamo cos’è una centrale rischi e come si ottiene la cancellazione dei dati.

Cos'è la Centrale rischi?

Le Centrali rischi sono delle banche dati informatiche dove confluiscono tutte le informazioni relative al mondo creditizio e finanziario e, in particolare, alla solvibilità del consumatore. Altro non è se non una lista dei cattivi pagatori, di chi si è reso moroso nel pagamento di una o più rate, cui banche e società finanziarie attingono per indagare sulla solvibilità del cliente e decidere per la concessione o meno del prestito. La legge ha istituito due centrali rischi pubbliche: la Centrale Rischi della Banca d‘Italia, per debiti di importo pari o superiori a 75.000,00 € e la Centrale Rischi della SIA (Società Interbancaria per l’Automazione), per debiti compresi tra i 31.246,00 € e i 74.990,00 €. Le centrali rischi private, di cui la più nota è Crif, invece riguardano esposizioni debitorie anche di importo minimo e costituiscono un valido ausilio alle banche.

Richiesta di cancellazione dati

La Centrale rischi finisce per rappresentare una trappola per i consumatori che incappano nelle sue maglie: nel caso di dati erronei o non aggiornati, ad esempio, si vedranno sempre negare l’accesso anche a finanziamenti minimi. All’interessato, quindi, conviene preliminiarmente esercitare il diritto di accesso e verificare se e quali dati, che lo riguardano, sono registrati ed, eventualmente, inoltrare alla Centrale rischi o all’istituto creditizio segnalatore, la richiesta di cancellazione, cui si procederà entro 3 mesi. Ѐ necessario sapere, tuttavia, che si può richiedere la cancellazione delle sole informazioni positive riguardanti l’utente oppure dei dati errati, non anche di quelli negativi, che, invece, vengono rimossi dalla banca dati entro i termini previsti dalla legge.
Quindi non sempre conviene al consumatore chiederne la cancellazione, ma solo se i dati sono inesatti o nel caso in cui qualcuno abbia chiesto indebitamente un finanziamento utilizzando il proprio nome. Bisogna tener conto che il d.lgs.196/2003 ha regolarizzato la situazione anche per la centrali rischi private prevedendo, a tutela del consumatore, che i dati siano cancellati automaticamente trascorso 1 anno dall’avvenuto pagamento, se il ritardo abbia riguardato al massimo 2 rate e dopo 2 anni quando le rate non pagate siano più di due o siano passati più di 2 mesi. Le centrali rischi, quindi, non potranno più conservare ad libitum i dati dei clienti insolventi, precludendogli l’accesso al finanziamento anche quanto il periodo di difficoltà economica sia superato. Si precisa che la domanda di cancellazione dei dati può essere inoltrata personalmente e gratuitamente dall’interessato senza alcuna intermediazione, utilizzando i moduli reperibili anche su Internet, ad esempio, scaricando il modulo crif, e allegando un documento di identità. Ѐ possibile al più usufruire di consulenze presso le associazioni dei consumatori.

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