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Claudio Abbado, il maestro

Abbado è un innovatore. Ha cercato di trasformare l'ascolto musicale a teatro da" esibizione di status simbol in riferimento culturale per tutti, lavoratori, studenti e gente che prima non si avvicinava alla musica". La sua vita artistica si può dividere nella fase "nazionale" di impegno alla Scala di Milano e nella fase "internazionale"( senza però trascurare l'Italia) che ha le sue tappe fondamentali a Vienna e Berlino.

La fase italiana : 1968-1986

Claudio Abbado è uno dei più grandi direttori d'orchestra italiani. Nasce a MIlano nel 1933 da una famiglia borghese e colta. Il padre, violinista di valore, lo indirizza alla musica in modo rigoroso ma senza le oppressioni che hanno segnato l'infanzia di altri musicisti.
Studia al Conservatorio di Milano fino al 1955 e poi a Vienna, dove conosce grandissimi direttori d'orchestra da Bruno Walter, allievo di Mahler, a Scherchen, fautore della Nuova Musica, a Von Karajan.
Nel 1959 debutta a Trieste alla direzione dell'orchestra .
Nel 1960 ha la sua consacrazione internazionale alla Scala di Milano di cui, nel 1968, viene nominato direttore musicale, designazione considerata azzardata dagli ambienti conservatori della città. Assieme a Paolo Grassi innova il repertorio classico del teatro includendo autori come Mahler, Stravinskji, Schoenberg, prima poco eseguiti, fino ai contemporanei come Stochausen. Così trasforma l'orchestra della Scala da operistica in sinfonica. Ma l'innovazione del Maestro non è solo nel repertorio ma anche nell'approccio filologico alle opere: utilizzo di partiture originali e studio dell'esecuzoni musicali dell'epoca.
Nello stesso tempo s'impegna nell'opera di divulgazione della musica fino ad arrivare nel 1972 alla istituzione dei "Concerti per studenti e lavoratori" .

La fase "internazionale": dal 1986 ai giorni nostri.

Nel 1986 diventa direttore della Staatsoper e l'anno dopo della Generalmusik di Vienna. Nel 1988 fonda il Festival Wien Modern, nato come festival di musica contemporanea ma poi allargatosi fino a comprendere diversi campi dell'arte contemporanea ( cinema, teatro, poesia). In quest'ottica multidisciplinare è da vedere la sua collaborazione con Tarkovskjij e con Stein.
Lo spirito della sua opera innovativa è stata fatta propria dal "Club Abbadiani Itineranti" associazione che ha come scopo principale la partecipazione alla vita culturale di Milano in modo "abbadiano", cioè "con un'apertura verso le nuove idee e le nuove concezioni della musica".
Nel 1991 inizia la sua attività a tempo pieno come direttore artistico dei Berliner Philarmoniker le cui stagioni sinfoniche spaziano da Beethoven a Nono, passando per Musorgskji, Malher, Listz, Schumann, Stravinskij, Kurtaag
Nel 1992 dà vita a Berlino alla Berliner Begengungen, dove musicisti di lunga esperienza lavorano con giovani compositori.
Negli anni successivi al 2002 , terminata l'esperienza berlinese, la sua attività continua in campo nazionale e internazionale con la promozione di Festival e di nuove orchestre allo scopo, anche, d'una diffusione "democratica" della musica.

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