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Come è cambiato il cinema negli ultimi dieci anni: le principali novità tecniche

Negli ultimi anni siamo stati testimoni di una novità nel mondo del cinema: il 3D. Ma questa tecnologia ha una storia che parte all'inizio del XX secolo.

Storia del 3D

Negli anni Venti, infatti, furono prodotti i primi film in tre dimensioni, grazie al sistema dell'anaglifo, ovvero un'immagine che vista con due filtri colorati diversi risulta tridimensionale. Durante lo scorso secolo sono stati vari i periodi che hanno visto la realizzazione di film 3D, seppur con tecniche diverse ed in numero minore rispetto ad oggi.
A partire dal 2003 c'è stata una nuova ondata di entusiasmo tridimensionale, consacrato dal capolavoro di James Cameron Avatar (2009).
Ed è appunto il 3D il maggior cambiamento cinematografico che ha interessato il primo decennio del nuovo millennio. Nuove tecnologie hanno permesso una resa sempre migliore che ha appassionato e coinvolto milioni (se non miliardi) di persone. Trovarsi all'improvviso nel bel mezzo di una sparatoria o sussultare sulla poltrona quando ci si vede arrivare addosso un coltello che sembra uscire dallo schermo per conficcarsi in mezzo ai nostri occhi è il risultato di questa straordinaria ed avanzatissima tecnologia. Sono molte altre le applicazioni che stanno avendo successo col 3D (per esempio alcune attrazioni a Gardaland o delle applicazioni che permettono la visualizzazione di monumenti ormai rovinati - come il Colosseo - come li avremmo visti al tempo della loro inaugurazione, grazie anche ad un complicato sistema di rilevamento satellitare in tempo reale), ma è proprio al cinema che sta vivendo il suo momento di gloria.

Caratteristiche del 3D

Un film tridimensionale viene creato diversamente da un film bidimensionale. Le cineprese utilizzate hanno un doppio obbiettivo che registrano la stessa scena sfalsata di circa 6 cm, ovvero la distanza tra i nostri occhi. L'immagine verrà poi proiettata su un apposito schermo (alcuni cinema non offrono la visione 3D poiché i loro schermi non sono adatti per la tridimensionalità) dove l'immagine risulterà ancora sfalsata. Come riusciamo a vedere la profondità dell'immagine? Grazie a dei sistemi che permettono al nostro cervello di "unire" le due immagini, permettendoci di vederne solo una ed in profondità.
Sono tre le principali tecniche di "separazione": anaglifo (immagine filtrate per colori complementari), oscuramento alternato (le due immagini non vengono proiettate all'unisono, ma in veloce sequenza - anche 114 frame al secondo - venendo discriminate da occhiali con otturatori sincronizzati con il proiettore) elenti polarizzate (con la differenza tra polarizzazione lineare e polarizzazione circolare). Quest'ultima tecnica (ed in particolare la polarizzazione circolare) è quella più utilizzata oggi nei cinema, poiché è un compromesso tra costo e qualità dell'immagine. Ma si sta studiando per rendere ancora più coinvolgente e realistico il 3D.

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