Cosa indaga la sociologia urbana

Le teorie filosofiche hanno cercato in varie maniere di spiegare come avvenga la nostra conoscenza del mondo esterno, ma spesso si tratta di ipotesi non fondate sull’osservazione o sull’esperienza, bensì su teorie preconcette dalle quali viene fatta dipendere la soluzione di questo che è uno dei più affascinanti e misteriosi problemi che l’uomo si sia posto.

Noi e il mondo esterno

Per affrontare la questione strettamente nella sede sia della sociologia urbana e rurale che psicologica, bisogna cominciare col distinguere tre elementi fondamentali del nostro rapporto col mondo esterno: in primo luogo il mondo esterno medesimo, con le sue caratteristiche fisiche che, variamente agendo su di noi, determinano cambiamenti sugli organi di senso, cioè gli stimoli; in secondo luogo gli strumenti di cui disponiamo per accorgerci di tali cambiamenti, vale a dire gli organi di senso; infine lo schermo su cui i cambiamenti avvertiti dagli organi di senso si vengono a proiettare, cioè il così detto campo della coscienza. Gli stimoli vengono ricevuti dallo strumento sensoriale specifico e trasmessi sul campo della coscienza che li percepisce. Analizzando la percezione, che non è tale se non perché implica un giudizio, un riconoscimento, si può isolare la sensazione.

Specifiche sulla sociologia urbana

Sociologi, psicologi e filosofi hanno parlato e scritto molto sulle sensazioni, avendole considerate come gli elementi più semplici della vita intellettiva. Questa ipotesi in realtà ha permesso di giungere a un approfondimento notevole del meccanismo della coscienza e ha dato luogo a una scienza ben specifica. Nella sociologia urbana, si può accennare ai più importanti problemi, ricordando anzitutto la distinzione fra stimoli, strumenti fisiologici e campo della coscienza. Gli stimoli, che sono le condizioni fisiche della percezione possono essere meccanici, chimici, termici, ottici o acustici. Non si può percepire che una limitatissima quantità degli stimoli possibili. L’uomo ha inventato molti apparecchi che gli permettono di ampliare assai il raggio delle sue possibilità sensoriali, rendendo percettibile ciò che non lo sarebbe. In tal modo ha potuto allargare la sua conoscenza del mondo esterno molto al di là della sua sensibilità normale, ampliato ulteriormente dall’urbanizzazione. Ma le qualità del mondo fisico sono naturalmente in rapporto con i mezzi che si hanno per conoscerle: si ricordi che il mondo della realtà è quello che appunto i nostri strumenti fisiologici ci permettono di scoprire direttamente o indirettamente; tutta la realtà, per poter essere conosciuta, deve essere ridotta in termini accessibili.