Daniel Day Lewis, biografia
Cenni biografici relativi ad uno dei migliori attori contemporanei.
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I primi anni
Daniel Day-Lewis nasce a Londra nel 1957 da Cecil Day-Lewis (poeta e scrittore di origine irlandese) e Jill Balcon (attrice di teatro di origini ebraiche). Esordisce al cinema giovanissimo con una piccola parte in Domenica, Maledetta Domenica di John Schlesinger (1971); il quattordicenne Daniel interpreta un vandalo che distrugge una serie di automobili costose nel parcheggio di una chiesa. Per quel ruolo viene pagato due sterline, e anni più tardi definirà l'esperienza “paradisiaca”. Ciò nonostante, fino al 1985 lavora come ebanista e si dedica prevalentemente al teatro; tra i pochi ruoli cinematografici una comparsata in Gandhi di Richard Attenborough (1982) e nel Bounty di Roger Donaldson (1984), oltre alla partecipazione a un paio di film per la TV. Nel 1985 Day-Lewis si cimenta con le prime parti 'problematiche' della sua lunga carriera: in My Beautiful Laundrette di Stephen Frears interpreta un giovane omosessuale, e in Camera Con Vista di James Ivory (dal romanzo di E. M. Forster) impersona il freddo e disturbato Cecil Vyse. Dopo una breve parte in Nanou (1986) è di nuovo protagonista ne L'Insostenibile Leggerezza dell'Essere, adattamento cinematografica del romanzo di Milan Kundera per la regia di Philip Kaufman; è solo un antipasto al successo vero.
La maturità
Nel 1989 la sua interpretazione del paraplegico Christy Brown, scrittore, poeta e pittore irlandese in grado di muovere unicamente il piede sinistro, lo porta a vincere l'Oscar come migliore attore protagonista. È noto il rigidissimo metodo applicato da Day-Lewis per preparare una parte; nello specifico, per Il Mio Piede Sinistro imparerà a scrivere e dipingere con l'estremità del piede, proprio come il vero Christy Brown. Tra il 1992 e il 1993 lavora con Michael Mann (L'ultimo dei Mohicani) e Martin Scorsese (L'Età dell'Innocenza), per poi tornare ai ruoli problematici in Nel Nome Del Padre di Jim Sheridan, per il quale ottiene nuovamente una nomination all'Oscar senza però vincerlo; la stanchezza nella preparazione del personaggio e la fine della relazione con l'attrice Isabelle Adjani nel 1994 spingeranno l'attore a un lungo periodo di pausa, interrotto nel 1997 con The Boxer. Al termine della lavorazione del film, Day-Lewis si ritira a vivere a Firenze; servirà l'intervento di Martin Scorsese per convincerlo a ritornare a recitare nel suo Gangs of New York, nel quale l'attore dà corpo a uno dei ruoli più agghiaccianti di tutta la storia del cinema, Bill il Macellaio. Nel 2005 recita in La Storia di Jack e Rose, della moglie Rebecca Miller; ma la vera rentrée è nel 2007 con Il Petroliere di Paul Thomas Anderson, nel quale la sua sconvolgente, titanica interpretazione gli vale il secondo, meritatissimo Oscar.