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Dark City (1998), recensione

Il film Dark city racconta la lotta di un uomo che si ritrova in un mondo assurdo, in cui i ricordi sono solo immagini sfocate e in cui vi è solo ombra. La colpa è degli extraterrestri e dei loro esperimenti.

La trama

Una razza aliena in via di estinzione decide di usare gli uomini come cavie al fine di trovare una via di salvezza per la propria specie. La cosa che più li incuriosisce è l'anima degli umani e il fatto che hanno una coscienza individuale. Ovviamente l’uso degli umani come cavie avviene a loro insaputa, grazie alla capacità degli alieni di impiantare, nelle menti dei cittadini, ricordi non corrispondenti alla realtà fisica. E quindi di notte gli alieni agiscono indisturbati, ed entrano nelle menti dei terrestri. In questa loro operazione sono aiutati da uno scienziato umano che si occupa della preparazione del liquido che viene iniettato nel cervello degli umani. La serie di esperimenti viene disturbata da John Murdoch, che riesce in qualche modo, grazie al ricordo di alcune immagini confuse, a ricostruire il suo passato. Inizia così a indagare per cercare di capire cosa stia succedendo. Un giorno incontra lo scienziato che sta aiutando gli alieni, il dottor Schreber, che gli confessa che gli extraterrestri stanno eseguendo degli esperimenti sugli umani. Comincia così la lotta del nostro eroe, John Murdoch, per salvare il genere umano e ridargli la libertà.

Recensione

Il film, del regista Alex Proyas, può essere classificato come un thriller fantascientifico dalle atmosfere cupe. Ha dei richiami evidenti ad altri film, ad esempio gli alieni sono esteticamente somiglianti ai vampiri di Blade, la sceneggiatura lascia un po’ a desiderare e i dialoghi sono a volte interminabili. Il regista è riuscito a creare, in modo più che egregio, la città in cui si svolge l’azione. Essa si caratterizza per una atmosfera efficace e interessante, ripresa sempre al buio. Una città fittizia che diventa un laboratorio degli alieni per l’osservazione dei comportamenti degli umani. Curiosi sono due elementi: il numero 614 e il nome del protagonista, John. All’inizio tutto è buio, vi è solo una luce prodotta da una lampadina che oscilla sul soffitto di una stanza. La stanza è proprio la 614. Questi elementi fanno pensare a un passo della Bibbia, Giovanni 6.14, in cui è scritto «Ora quegli uomini visto il prodigio fatto da Gesù dicevano: Questo è davvero il profeta che ha da venire al mondo». John rappresenta pertanto le forze del bene che deve distruggere gli alieni, cioè le forze del male. Ci riuscirà? Per scoprirlo basta acquistare il dvd Dark city.

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