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Emmanuel Lévinas: biografia e opere principali del filosofo francese

Emmanuel Lévinas fu un filosofo francese di origini ebraiche. Nasce in Lituania, precisamente a Kaunas nel 1905, e muore in Francia nel 1995.

La vita

Lévinas vive appieno la rivoluzione russa in Ucraina. Dopo aver vissuto l’infanzia in Lituania, nel 1923 si trasferisce con la famiglia in Francia, a Strasburgo, dove inizia gli studi universitari. Nel 1929 si reca a Friburgo, luogo in cui assiste alle ultime lezioni del filosofo ed insegnante Husserl e conosce nel frattempo Heidegger, personaggio che ammirerà e seguirà molto nell'arco della propria vita. Dal 1930, anno in cui consegue il dottorato, fino all’inizio della guerra, assume diverse funzioni nell’École Normale Israélite di Auteuil. Nel 1939 viene imprigionato, e sarà liberato solamente nel 1945. Durante il periodo di prigionia riesce a prendere alcuni appunti sul suo blocco, che si trasformeranno successivamente nell’opera “De l'Existence à l'Existant” (“Dall’esistenza all’esistente”), scritta nel 1948. Durante la guerra, la moglie viene protetta dalla deportazione grazie al filosofo Maurice Blanchot, mentre gli altri membri della sua famiglia vengono imprigionati: la suocera rimarrà poi dispersa, mentre il padre e i fratelli furono assassinati dalle SS in Lituania. Terminata la guerra, Emmanuel diviene un pensatore di punta in Francia, e viene ripreso all’École Normale Israélite, ma questa volta non più come insegnate, ma come direttore. Successivamente, nel 1964 viene chiamato ad insegnare all’Università di Poitiers, e tre anni dopo passa a Paris-Nanterre, e ancora nel 1973 a Sorbonne.

Le opere

Il primo libro scritto da Lévinas s’intitola “Difficile Liberté”. In alcune opere Levinas Emmanuel accenna alla sua lingua madre, il russo, ma mai lo utilizza per scrivere le opere filosofiche, che redige anzi in francese e in tedesco, facendo talvolta brevi riferimenti anche al greco e al latino. Le sue due opere fondamentali sono “Totalità ed infinito: saggio sull’esteriorità”, e “Altrimenti che essere o aldilà dell’essenza”. Entrambe sono state tradotte anche in inglese dal filosofo Alphonso Ligins. Altre opere importanti che vale la pena ricordare sono: “Nomi propri”, “Quattro lettere talmudiche” in cui affronta il tema dell’ebraismo, “Alla scoperta dell’esistenza con Husserl e Heidegger”, “Umanismo dell’altro uomo”, “Di Dio che viene all’idea”, e “Etica e infinito”.

Alcuni aforismi

Alcuni suoi aforismi significativi sono i seguenti:
“Il fatto che tutti gli uomini siano fratelli non è spiegato dalla loro somiglianza, né da una causa comune di cui sarebbero l'effetto come succede per le medaglie che rinvìano allo stesso conio che le ha battute.”
“Il Nomade non è necessariamente qualcuno che si muove. I nomadi non sono coloro che si spostano come emigranti; sono quelli che non si muovono, sono quelli che diventano nomadi per restare nello stesso posto sfuggendo ai codici.”

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