Facoltà di lingue orientali, come orientarsi

L'articolo illustra la facoltà universitaria di lingue orientali.

La facoltà: perchè frequentarla

La facoltà di lingue orientali è ideale per coloro che amano le lingue non tradizionali come l'inglese, il francese o il tedesco. Frequentando questo corso di laurea avrete la possibilità di imparare lingue com il cinese, il giapponese o l'arabo.
Non pensate che sia una scelta fuori dal comune anzi! E' una via al passo con i tempi: basti pensare ai fenomeni della globalizzazione e della multiculturalità che caratterizzano la nostra società.
Conoscere questo tipo di lingue può essere una preziosa opportunità per trovare lavoro in diversi ambiti e confrontarsi con un mondo totalmente diverso dal nostro. Conoscere le lingue orientali permette di applicarsi in diversi campi, apre la mente e spalanca le porte a delle tradizioni altrimenti sconosciute.
Credo si possa dire che rappresenta il lavoro del futuro!
Non bisogna pensare che gli sbocchi lavorativi siano solo quelli dell'interpretariato: si può trovare facilmente occupazione nel campo della mediazione culturale, dell'organizzazione di promozione della cultura italiana all'estero oppure impegnarsi nel mondo della politica internazionale.

Come è organizzato il corso di laurea

La più prestigiose facoltà di lingue orientali si trovano a Napoli (presso l'Orientale) e a Roma (presso la Sapienza).
Di solito sono previsti diversi percorsi suddivise in base alle diverse lingue orientale come ad esempio il cinese, il giapponese, l'hindi; oppure si prevedono, come nel caso dell'Orientale, percorsi come studi arabo-islamici e del Mediterraneo che prevede diversi curriculum tra cui Islam e Africa.
L'accesso è generalmente a numero programmato previo superamento di un test di idoneità. Il corso ha una durata di tre anni accademici e prevede la possibile continuazione degli studi tramite l'iscrizione alla laurea magistrale (della durata di due anni) che prevede diversi indirizzi a seconda dell'ateneo.
Per quanto riguarda gli esami generalmente il primo anno prevede esami riguardanti la struttura delle lingue, la glottologia, le linguistica generale o la semiotica per passare successivamente allo studio specifico della lingua orientale scelta.
E' previsto quasi sempre l'insegnamento da parte di persone native del luogo in modo da offrire ai partecipanti una maggiore comprensione e apprendimento di quanto insegnato.
Ricordo che in quasi tutti gli atenei è possibile cambiare in itinere le lingue scelte.
Per quanto riguarda la frequenza è spesso obbligatoria ma per maggiori chiarimenti, anche in merito all'organizzazione specifica, consiglio di consultare i siti delle diverse facoltà.