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Flat box per foto astronomiche: consigli per il fai da te

La flat box è un particolare strumento per l'astrofotografia, utile in determinati casi. Ma prima di cimentarsi nell'auto-costruzione di questa "scatola" è bene chiarire cosa sia un flat field.

Flat box, che cos'è e come funziona?

Per la fotografia astronomica di un certo livello, occorre che l'immagine da riprendere sia la più "pura possibile". Quando si è in condizione di scarsa luminosità (gli oggetti astronomici lo sono) aumentano esponenzialmente i difetti del sensore CCD. Occorre quindi ripulire a priori l'immagine garantendoci il cosiddetto flat field, che serve a eliminare le disomogeneità del sensore o delle ottiche del telescopio, magari per la sporcizia accumulatasi su di esse.
È bene chiarire che non si tratta di un procedimento semplice; occorre profondere un impegno non indifferente poiché, se l'immagine di flat fied ottenuta è di scarsa qualità, si rischia di rovinare l'immagine finale dell'oggetto astronomico da riprendere.
Per procedere alla ripresa di un oggetto celeste qualsiasi (nebulosa o galassia o simili) bisognerà, innanzitutto, operare una serie di riprese di un soggetto di luminosità medio-bassa con sfondo più omogeneo possibile.
Tramite uno specifico software – disponibile anche gratuitamente – si opererà una media di queste riprese.
Sostanzialmente gli astronomi/astrofili utilizzano tre tecniche di ripresa:
1- puntare il telescopio all'alba o all'imbrunire verso una zona di cielo a luminosità omogenea, possibilmente lontano dal sole che "saturerebbe" immediatamente l'immagine stessa. Fare, quindi, una serie di riprese (possibilmente in zona povera di stelle);
2 - munirsi di un panno bianco o pezzo di plexiglass da porre davanti al telescopio con una luce diffusa "discreta" posizionata dietro; quindi prendere, anche qui, 5-10 brevi esposizioni e mediarle.
3 - la flat box, ovvero l'utilizzo di una scatola appositamente costruita (di legno, plastica o cartone) che garantisce i migliori risultati, sia in termini di praticità che di uniformità luminosa. Questa consiste, sostanzialmente, in un pannello bianco traslucido montato sul retro di una scatola, dietro al quale si trovano particolari LED che servono a illuminarlo.
Progetti interessanti si trovano sul sito Sezione Astrofotografia (Astrofotografia.uai.it) oppure su Astroblog.com (Astrogb.com).
Quest'ultima tecnica di ripresa è più pratica rispetto alle altre due poiché, una volta costruita, la flat box consente tempi molto più brevi per la ripresa del flat.
Il costo di realizzazione, di solito, è di qualche decina di euro.

Utilizzo della flat box

Utilizzeremo poi il flat accoppiandolo all'immagine dell'oggetto che intendiamo riprendere. A operare l'accoppiamento, anche in questo caso, provvederà un apposito software.
Levoluzione della qualità dei sensori oggi fa ritenere superfluo il flat field che, comunque, resta uno dei passaggi fondamentali che un buon astrofotografo deve conoscere e, nel caso, porre in opera.

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