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Give It a Name: recensione

Immaginate di poter ascoltare, nello spazio di tempo di appena sei ore, gruppi come: Sum 41, A fire inside, Andead, The friday night boys, Madina Lake, The Swellers e Story of the year. Impossibile? Affatto. Tutto questo è accaduto lo scorso aprile al Give It a Name Festival.

Recensione

In un Alcatraz zeppo di giovani e giovanissimi, il Festival si è aperto con gli italiani del gruppo Andead, capitanati dal vocalist Andrea Rock, che hanno approfittato dell'occasione per presentare al grande pubblico alcuni brani contenuti nel loro ultimo album, "Hell's Kitchen".
Si sono esibiti subito i The Friday Night Boys, un gruppo presente sulle scene americane fin dal 2006, ascrivibile al variopinto mondo del pop punk, la cosidetta musica da college, tipica delle garage bands e più volte ascoltata nei numerosi film e telefilm che hanno come location i vari campus universitari d'oltreoceano.
Per la prima volta in Italia, hanno presentato il singolo "Stupid Love Lettters", pezzo che ha già un buon successo negli USA.
Ai Friday Night Boys sono poi subentrati i The Swellers, anche loro americani. Band formatasi nel 2002, con 4 album e 1 best of in curriculum, hanno presentato il nuovo album, chiamato "Ups and downsizing".
Il gruppo successivo nella scaletta sono stati i Madina Lake, che hanno offerto alcuni tra i loro pezzi migliori, e hanno divertito il pubblico e i fan lanciando dal palco enormi palloni bianchi zeppi di coriandoli, in tema coi coloro coloratissimi abiti di scena.
E' stata poi la volta degli Story of the Year, che hanno ripercorso attraverso le loro canzoni tutti e quattro i loro album. Tuttavia i pezzi sono stati accolti male dal pubblico che, per la maggior parte, sembrava non consoscere affatto la band.
Alla fine è stata la volta dei tanto attesi Sum 41, i veri e propri headliners della serata, per la gioia di tutti i presenti, molti dei quali pervenuti unicamente per loro. Hanno presentato tutti pezzi piuttosto vecchi, ma questo è comprensibile visto che il loro ultimo album è apparso nel 2007. Tuttavia, dopo 6 ore di concerto, il pubblico ha mostrato di non avvertire la stanchezza, ed ha accompagnato i Sum, cantando, fino alla chiusura.

Aspetti positivi

- Sei ore di buona musica;
- Il prezzo popolare del biglietto;
- La follia di Nathan, il cantante dei Madina Lake.

Aspetti negativi

- La presenza di alcuni gruppi conosciuti, in Italia, solo da un pubblico di nicchia;
- Alcuni pezzi, veramente troppo stagionati.

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