Guida al restauro di organi a canne
L'organo a canne, strumento musicale della famiglia degli aerofoni, si suona per mezzo di una o più tastiere ed eventualmente di una pedaliera. Il suono viene emesso tramite un sistema di canne che possono essere realizzate in legno o in metallo e che hanno grandezze e lunghezze diverse a seconda della nota e del timbro che riproducono.
L'organo a canne
L'organo è uno strumento veramente molto antico. Il primo esemplare, chiamato hydraulis, risale addirittura al terzo secolo a.C.
La struttura originaria è stata modificata e si è evoluta nel tempo, ma le componenti strutturali presenti nei moderni organi sono rimaste le stesse e cioè:
- il sistema di produzione dell'aria;
- il sistema di immagazzinamento dell'aria a pressione;
- il sistema di distribuzione dell'aria a pressione;
- la meccanica del comando;
- la parte fonica.
La musica per organo a canne si è sviluppata principalmente in ambito religioso e liturgico, motivo per cui la maggior parte di questi strumenti musicali sono reperibili all'interno delle chiese.
Come si restaura un organo a canne
L'organo a canne è uno strumento musicale e, allo stesso tempo, una macchina complessa che necessita di restauri periodici per poter funzionare al meglio. Il restauro deve essere funzionale, mirare cioè al funzionamento della macchina-strumento musicale, ma anche ricostruttivo, cioè in grado di provvedere alla ricostruzione degli elementi mancanti, là dove necessario, oltre che alla valorizzazione e alla conservazione massima del materiale antico.
L'obiettivo primario del restauro deve essere il massimo rispetto del manufatto antico e, di conseguenza, il massimo grado di conservazione e di valorizzazione del materiale originale possibili; gli interventi di restauro devono essere documentai e leggibili, i materiali e le tecniche impiegati devono essere appropriati.
Il restauro sonoro di uno strumento, per essere corretto, deve seguire una regola di base: il materiale fonico va riportato alla configurazione originaria e non disposto in modi diversi. Per attenersi a questa regola è necessario:
- recuperare l'intonazione;
- ricollocare le canne nella loro posizione originale;
- ripristinare l'altezza originale delle canne.
Un restauro qualificato non può prescindere dallo studio del manufatto, a partire dalla sue caratteristiche originarie e seguendo ogni modifica successiva intervenuta fino al presente: la documentazione adeguata è indispensabile per procedere a un restauro che rispetti il valore storico e artistico dello strumento su cui ci si prepara a intervenire.