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Guida al ricorso per la separazione consensuale

Quando in un matrimonio subentrano tutti quei fatti che, come recita l'art 151c.c., "rendono intollerabile la prosecuzione della convivenza, o recano grave pregiudizio all'educazione della prole", ci si può separare consensualmente. Ecco come fare.

Separazione consensuale: cos'è?

La separazione consensuale è un "istituto giuridico" attraverso cui due persone precedentemente unite in matrimonio decidono, di comune accordo tra loro, ma comunque davanti ad un giudice, di mettere fine al matrimonio stesso.
A differenza della "separazione giudiziale" però, il giudice deve solo verificare che gli accordi tra i coniugi siano equi, e pertanto i tempi per la separazione consensuale sono più brevi (circa 130 giorni), e i costi sono ovviamente ridotti.
Ma qual è l'iter burocratico da seguire per separarsi di comune accordo?

Come fare

La prima cosa da fare, una volta discussa e concordata la separazione col coniuge, è quella di redigere e depositare in tribunale il modulo di " ricorso di separazione consensuale".
Questo modulo, scaricabile anche on line, deve essere presentato, anche senza l'assistenza di un avvocato, presso la cancelleria del tribunale del paese di residenza.
Il ricorso di separazione consensuale, altro non è che una domanda di separazione da cui si evincono:
- generalità dei coniugi,
- data in cui è stato contratto il matrimonio,
- volontà dei coniugi di separarsi consensualmente.
A questi primi tre punti, si aggiungono le condizioni di separazione, su cui moglie e marito devono, come già detto, essere d'accordo.
Tra queste:
- cessazione della convivenza;
- assegnazione casa coniugale;
- divisione beni comuni;
- mantenimento del coniuge debole;
- modalità di visita e mantenimento della prole. Prima della presentazione al tribunale, bisogna allegare al ricorso alcuni documenti come:
- stato di famiglia,
- certificato di matrimonio,
- certificato di residenza della moglie,
- certificato di residenza del marito. Lo scopo del ricorso di separazione, è quello di chiedere un'udienza affinché il giudice possa valutare l'equità e la legalità degli accordi presi tra i coniugi, rendendo così la separazione effettiva.
Una volta fissata l'udienza, la coppia che intende separarsi dovrà presentarsi davanti al Presidente del Tribunale per il " tentativo obbligatorio di riconciliazione", durante il quale i coniugi saranno ascoltati prima separatamente, poi congiuntamente.
Se il presidente riesce a riconciliare le parti, la separazione viene chiusa, in caso contrario, vengono omologate le condizioni di separazioni indicate nel ricorso, e la separazione diventa così valida a tutti gli effetti.
È in ogni caso importante ricordare che, a differenza del divorzio, la separazione è una condizione transitoria, che non pone fine al matrimonio, ne fa venir meno lo "status" di coniuge.
È perciò possibile, in qualsiasi momento, riconciliarsi facendo decadere, con una semplice dichiarazione al Comune, gli accordi presi per la separazione.

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