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Harry Bertoia: quando una sedia diventa un oggetto cult

Il grande Design è fatto di forme famose con dietro storie sconosciute. Le sedie o meglio (usando il termine tecnico) le "sedute" di Arieto "Harry" Bertoia ne sono un esempio. Difficile che non se ne sia vista almeno una, eppure ai più sono sconosciuti sia il nome dell'oggetto, sia quello dell'autore. Colmiamo insieme questi vuoti.

Breve biografia di Harry Bertoia

Nasce nel marzo 1915 a San Lorenzo di Arzene in Friuli. L'anedottica vuole che il suo nome di battesimo sia un adattamento del nome Ares (Marte) che il padre originariamente voleva dare al figlio.
La famiglia di Arieto parte per gli Stati Uniti d'America in cerca di fortuna nel 1930 e si stabilisce a Detroit.
Qui il giovane frequenta la Cass Technical High School e prende confidenza con i metalli e le tecnologie per lavorarli. Riceve delle borse di studio e può frequentare la Detroit Society of Arts and Crafts e, in seguito, la Cranbrook Academy of Art.
Tra il 1939 e il 1943 apre un proprio laboratorio per l'insegnamento dell'oreficeria e della lavorazione dei metalli. Durante la guerra, si dedicò soprattutto alla gioielleria e alla grafica.
Nel 1946 diviene cittadino americano. Dal 1950 Bertoia si stabilì in Pennsylvania dove iniziò il sodalizio professionale con la Knoll Associates, che gli permise di ideare una serie di sedie e poltrone, tra cui la famosa "Diamond chair".
Vuole la "leggenda" che Hans e Florence Knoll gli chiedessero di creare un oggetto a suo piacimento e che testualmente dissero: "Fai quello che vuoi. Se poi progetti e realizzi un mobile tanto meglio". La risposta alla proposta fu la collezione di sedute in tondino d'acciaio piegato e saldato. Oggetti che erano mobili e sculture allo stesso tempo. Negli anni '60 Bertoia tornò definitivamente alla scultura.

Sedie fatte d'aria

In realtà le sedie di Bertoia sono di solido acciaio ma guardandole non si può non convenire con l'Artista stesso che disse: "Se si guardano queste sedute, ci si rende conto che sono fatte soprattutto d'aria, come una scultura. Lo spazio le attraversa".
La forma è sobria, essenziale, per questo le "Bertoia Chairs" impropriamente vengono spesso classificate nello stile Bauhaus. Alla rigidità del metallo si contrappongono le curvature che invogliano all'atto del sedersi; le dimensioni sono comode e la linea presenta diverse soluzioni che vanno dalla semplice "Side Chair" al "Lounge Chair asimmetrico".
E al lettore che volesse avere uno di questi pezzi di design in casa, non dispiacerà sapere che i prezzi sono abbordabili, la Side Chair si può acquistare a 200 euro o poco più e la celeberrima Diamond a 250-300 euro.

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