Il fascino dell'arte rupestre: pitture e reperti in Italia

Con il nome di "arte rupestre" si intendono i segni scavati nella roccia (a scopo magico-propiziatorio o anche semplicemente come passatempo), in genere da uomini preistorici, anche se alcune incisioni sono state fatte risalire al Medioevo.

Le tecniche utilizzate, i soggetti, il significato

Gli archeologi hanno determinato che le incisioni rupestri (dette anche "petroglifi") venivano in genere eseguite con una roccia più dura usata come scalpello o con una punta metallica (in bronzo o ferro); le tecniche sono variabili: dalla picchiettatura alla raschiatura; in molti casi i piccoli fori o le striature così creati venivano poi colmati con materiali coloranti, come nel caso delle incisioni presenti nelle grotte di Altamira, in Spagna. Questo è forse il luogo più famoso al mondo per l'arte preistorica e sembra che le sue grotte abbiano portato Pablo Picasso a esclamare, dopo averle visitate "Dopo Altamira, tutto è decadenza!". I soggetti rappresentati sono in genere scene di vita pastorale (greggi di armenti o di bisonti) e agricola; non mancano comunque le rappresentazioni antropomorfe e le figure simboliche di difficile interpretazione, probabilmente legate a riti religiosi di tipo sciamanico. Per l'osservazione di queste figure il momento migliore è quello dell'alba o del tramonto, quando la luce radente crea ombre marcate che le rendono nettamente più visibili.

I luoghi più famosi in Italia

Sono molti i luoghi italiani che conservano incisioni rupestri, quasi tutte nell'arco alpino; sono state eseguite in un periodo che va dal tardo Paleolitico in avanti, interrompendosi improvvisamente (e non se ne conosce il motivo) sotto l'impero di Cesare Ottaviano Augusto (30 a.C-14 d.C.). Il luogo più famoso è probabilmente la Val Camonica, a nord del lago d'Iseo: comprende oltre 300 000 incisioni, quasi tutte ottimamente conservate grazie al tipo di roccia sulla quale sono state eseguite e all'azione preservatrice dei ghiacciai; le raffigurazioni comprendono per lo più figure umane in atteggiamento bellico, ma non mancano raffigurazioni di campi coltivati, di animali (cervi, alci, cani, oche, ecc.) e di figure umane in atteggiamento orante. Quasi altrettanto ricche, pur se sparse su una superficie più vasta, sono le pitture rupestri liguri, risalenti alle età neolotica e del ferro; ricordiamo le incisioni di Ciappo delle conche e di Ciappo del sale (in provincia di Savona), quelle di Pietra delle coppelle (GE) e del Monte Beigua (ancora in provincia di Savona). Le altre regioni ove si trovano incisioni rupestri sono il Piemonte (Val Maira e Valchiusella), la Toscana (tra le province di Pistoia e Prato, nella zona di Carrara e in Garfagnana), la Val d'Aosta (Lilianes) e la Sicilia (la Grotta del Genovese sull'isola di Levanzo - Egadi - e le Grotte dell'Addaura, in provincia di Palermo).