Jules Renard: biografia e bibliografia

Jules Renard è l'autore del celebre romanzo "Pel di carota". Ma la sua produzione letteraria può vantare altre perle.

Pel di Carota

Jules Renard è uno scrittore francese universalmente noto per il suo più grande successo, “Pel di Carota”, romanzo uscito nel 1894 e poi riproposto sotto forma di commedia sei anni dopo, che ha come protagonista un bambino, Lepic, il pel di carota del titolo, che vive una difficile situazione familiare. La madre, una donna delusa dalla vita, non riesce a fargli sentire il suo amore materno, i fratelli lo odiano, mentre il padre non riesce a dimostrargli in modo duraturo e continuo l’affetto che pure prova per lui, a causa di un carattere troppo chiuso. Spinto dalla mancanza di amore che sente intorno a lui, alla fine Lepic tenta il suicidio, atto che porta a una presa di coscienza da parte del padre che capisce i suoi errori e cerca di instaurare un rapporto nuovo con lui. Dal libro sono state tratte molte rappresentazioni cinematografiche, di maggiore o minore successo.

La sua vita e le altre opere

Nato a Chalons (Mayenne), nel 1864, fu redattore del “Mercure de France”, la celebre rivista espressione dei simbolisti. Scrittore introverso e capace di caratterizzare le sue pagine con toni estremamente malinconici, Renard fu considerato soprattutto uno stilista, capace di dare il meglio con una scrittura bivalente nella quale è sempre presente il dualismo tra abbandono sentimentale e umorismo.
Altre opere di rilievo da lui elaborate, furono “Il parassita”, romanzo del 1892 da molti considerato la summa della sua produzione, imperniato sulla storia di un intellettuale fallito che fu rielaborato per il teatro con il titolo di “Monsieur Vernet” nel 1903, “Il piacere di dirsi addio”, atto unico scritto nel 1897, pezzo teatrale duro, ma caratterizzato da una tenerezza che rimane sullo sfondo e “Il pane casalingo”, altro pezzo teatrale del 1899, una finissima analisi sulla mediocrità coniugale imperniata sull’incontro tra un uomo e una donna che vorrebbero sfuggire alla loro infelice situazione matrimoniale. Da ricordare anche il suo “Diario”, uscito postumo nel 1926, nel quale Renard riportò una sua personale cronaca della scena letteraria dell’epoca e degli aspetti psicologici che la caratterizzarono. Molto apprezzate furono, inoltre, le “Storie naturali”, vera e propria raccolta sugli animali domestici e selvatici oscillanti tra ironia e affetto. Da ricordare, infine, che Renard, morto nel 1910 a Parigi, si proclamò in vita fieramente dreyfusrdo, repubblicano, socialista e anticlericale.