Kim Jong-il, il dittatore nordcoreano

Kim Jong-il, figlio del dittatore e padre della patria Kim Il Sung, è dal 1994 leader supremo della Corea del Nord.

Infanzia e formazione

Kim Jong-il nasce in Russia nel 1941, figlio dell'esiliato comunista nordcoreano Kim Il Sung. Al termine della seconda guerra mondiale il padre torna in Corea, dichiarata indipendente dal Giappone. Kim Il Sung diventa presidente della neonata Repubblica Democratica di Corea (la Corea del Nord), mentre Kim Jong-il studia in Corea e anche all'estero, dedicandosi principalmente alla teoria economica marxista.

Attività politica

Dalla metà degli anni Sessanta si dedica all'attività politica, venendo inserito negli organi del partito. Si occupa dell'esercito e della propaganda, finanzia la ricerca scientifica e pianifica l'economia. Nel frattempo il padre acquisisce il potere assoluto, divenendo dittatore anche se con l'appellativo di "presidente a vita".
Kim Jong-iI si dedica senza successo alla riunificazione delle due Coree, mentre emerge sempre più come possibile successore del padre; se Kim Sung Il è il "grande leader", Kim Jong-il è il "caro leader". A lui la Corea del Sud attribuisce la paternità di alcuni attentati degli anni Ottanta. Nel 1991 diventa comandante supremo delle forze armate, strumento di controllo fondamentale in un paese sottoposto al regime.

Al potere

Nel 1994 il padre muore e Kim Jong-il diventa leader supremo del paese, malgrado ufficialmente sia membro di un triumvirato che gestisce il potere esecutivo. Viene nominato, poi, segretario del Partito del Lavoro di Corea (successivamente sempre confermato), nonché presidente della Commissione Nazionale di Difesa, mentre cresce il culto della sua persona.
Kim Jong-il prende il potere in un periodo nero per il comunismo, col crollo di tutti i regimi europei, mentre la Cina dialoga sempre più con Corea del Sud e Stati Uniti; il "caro leader" punta sull'esercito e sull'industria pesante per rilanciare l'economia e, contemporaneamente, controllare il paese. Riallaccia i rapporti con la Corea del Sud, consentendo ad aziende di Seul di stabilirsi nella città più a sud della Corea del Nord, facendo lavorare operai nordcoreani, salvo poi cambiare rotta nel 2007. La Corea del Nord resta un paese comunista, così il leader mantiene buoni rapporti con Cina, Cuba e Venezuela, mentre è perennemente in tensione con gli Stati Uniti. I momenti di maggiore crisi si verificano in concomitanza con l'espansione della politica nucleare di Kim Jong-il, indirizzata più verso gli armamenti che verso l'energia a fini civili. I test nucleari della Corea del Nord sono sempre sanzionati dall'ONU, a cui il paese appartiene dal 1991, mentre tanti paesi chiedono che vengano interrotti. Recentemente nel 2009 arriva un'altra crisi tra Corea del Nord e USA, dovuta all'arresto di due giornaliste americane da parte di Pyongyang, che le accusa di essere spie: dopo alcune trattative vengono rilasciate.