L'Orso Bruno, il secondo album di Antonello Venditti
Quando Vincenzo Micocci, uno dei maggiori discografici italiani, decise di produrre il primo album da solista di Antonello Venditti, 'L'orso Bruno', sapeva benissimo di avere tra le mani uno dei migliori cantautori italiani, e che, ancora una volta, era riuscito nel suo principale talento: lanciare cantautori di classe.
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Venditti e la Scuola Romana
Antonello Venditti, Francesco De Gregori e Rino Gaetano, sono solo alcuni di quei cantanti romani che, attorno al mitico Folk Studio, furono i protagonisti di una stagione, quella 'rivoluzionaria' degli anni '70, caratterizzata dalle loro canzoni basate sull'impegno sociale. Il locale in cui si formò la 'Scuola Romana', il Folk Studio, era localizzato nel quartiere di Trastevere, e, se in principio si poneva come circolo culturale, in breve si trasformò in un vero e proprio locale per ascoltare musica, prevalentemente americana, dando la possibilità a tanti giovani cantautori di belle speranze, di potersi esibire dal vivo e farsi conoscere dal pubblico.
L'Orso Bruno
L' 'Orso Bruno' può essere considerato l'esordio discografico vero e proprio di Antonello Venditti, non solo perché primo album da solista, ma perché contenente le caratteristiche proprie di quel che sarà uno dei cantautori italiani più prolifici. L'anno prima dell'uscita di quest'album, Venditti era stato protagonista di un disco scritto e cantato in compagnia dell'amico De Gregori, 'Theorius Campus', album che aveva riscosso un importante successo radiofonico, così grande da permettergli di pubblicare un prodotto tutto suo, a eccezione del brano, 'L'ingresso della fabbrica', scritto a quattro mani con l'amico De Gregori. Il modello di riferimento di tutto il disco é Elton John, artista che in un modo e nell'altro, anche da un punto di vista estetico, influenzerà sempre Venditti. 'L'Orso Bruno' e gli arrangiamenti di Vince Tempera si rifanno esplicitamente al lavoro effettuato al cantautore britannico, presente infatti all'inizio del disco una citazione con il pianoforte di 'Your Song' dell'artista britannico. Nell'album il cantante romano si evidenzia in tutta la sua specificità, trattando argomenti sociali e portando avanti la sua appartenenza alla Capitale, sempre alla base dei suoi lavori futuri. Rappresentativo il brano in romanesco 'E li ponti sò soli', dedicato ad una popolana romana e cantata in dialetto, e 'Lontana è Milano', canzone sul tema dell'Immigrazione. Di sicuro l'apice del disco è il pezzo che dà il nome all'album, 'L'orso bruno', ma da non dimenticare, 'Il mare di Jan', che chiude il disco, così come era iniziato, con una citazione, che questa volta è uno slogan del '68: 'C'est ne qu'un debut, continuons le combat'. Una curiosità, la copertina del disco è di Alvise Sacchi, percussionista appartenente con il suo gruppo alla 'Scuola Romana', e proprio lui, firmerà anche la copertina dell'album di De Gregori 'Alice non lo sa'.