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La Rocca Pia, il castello di Tivoli

La Rocca Pia di Tivoli prende il nome da Papa Pio II Piccolomini che la fece costruire nel luglio del 1461.

Storia

A seguito delle lotte tra guelfi e ghibellini e quelle per la supremazia della città di Tivoli da parte di due delle più eminenti famiglie romane, gli Orsini e i Colonna, Tivoli si assoggetta definitamente al potere papale e, proprio per tenere meglio sotto il controllo dell’autorità la città per prevenire eventuali conflitti e disordini cittadini, Papa Pio II Piccolomini fa costruire questa roccaforte, sui resti di un castello di Callisto III Borgia, affidandone i lavori a Niccolò e Varrone. La Rocca Pia viene situata in una posizione abbastanza strategica: non troppo vicino il centro abitato ma in modo da averlo perennemente sotto controllo, e garantendone la protezione da eventuali attacchi esterni. Nei pressi della rocca si trovavano dei resti di una necropoli risalente a non meno del VI secolo a.C., nonché un anfiteatro romano, l’Anfiteatro Bleso, raso al suolo per impedire che i nemici potessero trovarvi riparo, e ritornato alla luce solo nel 1948. Occupata dagli eserciti austriaci e francesi durante il Settecento, viene trasformata in caserma da Napoleone e successivamente in carcere. Da qualche anno un piano di restauro, che ha coinvolto anche la Rocca Pia, ha permesso l’apertura al pubblico dell’anfiteatro. Si auspica che presto anche la fortezza Cinquecentesca possa essere visitabile al pubblico.

Struttura

La rocca, realizzata in tufo, è composta da quattro torrioni circolari di dimensioni diverse l’una dall’altra (il più alto misura 36 metri e mezzo, il secondo, in ordine di altezza, 25 metri e mezzo mentre le due più piccole misurano 18 metri di altezza) al cui interno si trovano le stanze. Le quattro torri sono unite da un’alta muraglia che delimita il cortile interno. Sul portale d’ingresso è impressa l’iscrizione che attesta la resa della città di Tivoli al potere papale, in latino che in italiano corrisponde a: “grata ai buoni, malvista dai cattivi, nemica ai superbi, sono per te, o Tivoli, poiché così volle Pio”. La costruzione della Rocca non terminò con il papato di Pio II Piccolomini, ma proseguì con Sisto IV della Rovere, papa Alessandro VI e papa Giulio II.
La rocca Pia, nata con lo scopo di offrire protezione ai cittadini e, contemporaneamente, ne permetteva il controllo degli stessi, mantenne la sua destinazione di tipo militare praticamente fino ai nostri giorni (e l’uso militare è attestato, oltre che dalle spese mura, anche dalle numerose aperture presenti tra le mura per inserirvi i cannoni e attaccare dall’alto con l’utilizzo delle armi da fuoco).

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