La ragazza di Bube: recensione
È cattiva la gente che non ha provato il dolore. Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno.
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Prima parte
Forse il romanzo più famoso di Carlo Cassola, scritto tra il 1958 e il 1959, e vincitore del [[Premio Strega|http://it.wikipedia.org/wiki/Premio_Strega]] nel 1960, la Ragazza di Bube non è solo una narrazione della nostra [[Resistenza|http://it.wikipedia.org/wiki/Resistenza_italiana]] e quindi testimonianza storica tratta da una vicenda realmente accaduta, ma è soprattutto l'intenso ritratto di Mara, la cui mirabile evoluzione coinvolgerà il lettore fino all'ultima pagina del romanzo.
La storia si ambienta in Toscana, a Val d'Elsa, dove Arturo Cappellini, detto Bube, si reca a conoscere la famiglia del suo ex compagno Sante, morto durante uno scontro tra fascisti. Bube ha un carattere rude e generoso. Sulle montagne, tra i [[partigiani|http://it.wikipedia.org/wiki/Partigiani]], si era distinto per il suo comportamento determinato che gli aveva fatto guadagnare il soprannome di "Vendicatore".
Tornato in città, a Val d'Elsa, conosce la sorellastra dell'amico scomparso e inizia a corteggiarla. Mara è ancora una ragazzina nel pieno dell'adolescenza, rapita da faccende civettuole e superficiali, vive totalmente estraniata dalla guerra malgrado la morte del fratello e il padre che è un attivista nel partito comunista. Sarà proprio Bube a inizierla a una sorta di "educazione politica" e a un risveglio di coscienza.
Seconda parte
Nella seconda parte del romanzo, memore del suo soprannome, Bube si lascerà coinvolgere in un omicidio per vendicare un amico assassinato.
Dopo sarà costretto a scappare e a nascondersi in un capanno dove passerà la notte insieme a Mara e dove i due amanti si sentiranno per la prima volta veramente legati, in quelle che sono forse le pagine più toccanti e sentimentali del libro.
L'evento inatteso costringerà Bube a espatriare per un anno in Francia ma tornato in Italia sarà catturato a [[Firenze|http://it.wikipedia.org/wiki/Firenze]] e processato. La condanna a quattordici anni cambierà il corso della storia dei due innamorati. La ragazza, che fino a quel momento si era mostrata superficiale e spensierata, improvvisamente sentirà una maturazione dei propri sentimenti. Proverà angoscia per le sorti di Bube e deciderà di condividere fino alla fine il destino del suo compagno, diventando a tutti gli effetti La ragazza di Bube.
Con un linguaggio semplice e toccante, Cassola fa rivivere una storia d'amore e di coraggio; indimenticabile la frase pronunciata da Mara che esprime la sua crescita attraverso un cammino di sofferenza:
È cattiva la gente che non ha provato il dolore. Perché quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno.
Del romanzo è stato realizzato nel 1963 un adattamento cinematografico con la regia di [[Luigi Comencini|http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Comencini]] e Claudia Cardinale nei panni di Mara.