La solitudine dei numeri primi: recensione e trama
Traumi irrisolti. Silenzio. Incomunicabilità. Disagio. Sono loro i veri protagonisti de La solitudine dei numeri primi, il primo romanzo del torinese Paolo Giordano.
La solitudine dei numeri primi
Nelle pagine del libro si snodano le vite di Alice e Mattia, a partire dall'infanzia dei due, segnata da un incidente di sci che rende Alice zoppa (e che infrange così il sogno del padre, avvocato, di vedere la sua unica figlia nelle vesti di campionessa) e dall'abbandono in un parco da parte di Mattia della sorella gemella ritardata, Michela (motivo di vergogna e causa di derisione da parte dei compagni).
Alice e Mattia si incontrano, adolescenti, al liceo, quando i traumi dei due sono sfociati, rispettivamente, nell'anoressia e nell'autolesionismo. Nei corridoi della scuola, semplicemente, si riconoscono. Vanno al di là dei giudizi superficiali, Alice non è "la zoppa" e Mattia non è "quello strano". Instaurano un'amicizia "difettosa e asimmetrica", un'ancora di salvezza reciproca.
In una delle pagine meglio riuscite del romanzo Mattia, studente universitario di matematica, paragona se stesso e Alice a una coppia di numeri primi gemelli, tra loro vicini ma inevitabilmente separati da un numero pari. Si tratta di numeri primi particolari, "soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero",
Una discussione, parole non dette e dettagli non colti fanno sì che le loro vite si separino: Mattia accetta di partire per un'università estera e Alice sposa Fabio, un medico conosciuto durante la malattia della madre.
Nove anni di silenzio, poi un biglietto di Alice che basta per convincere Mattia a prendere il primo aereo per l'Italia.
Ma è la solitudine che allo stesso tempo li unisce e li separa ad avere la meglio.
I premi e il film
Tra i maggiori riconoscimenti ricevuti dal libro figurano, nel 2008, il Premio Strega e il Premio Campiello opera prima.
Dal libro è stato tratto un omonimo film, presentato al Festival del Cinema di Venezia del 2010.
Regista del film La solitudine dei numeri primi è Saverio Costanzo. La sceneggiatura è stata scritta dallo stesso regista in collaborazione con Paolo Giordano. Giordano, scrittore esordiente, ha un dottorato di ricerca in fisica teorica.
Recensione
La solitudine dei numeri primi ha diviso il pubblico: da una parte coloro che hanno condiviso e compreso il dolore di Alice e Mattia, dall'altra coloro che ritengono eccessivamente calcate le vicende e i tormenti delle vite dei protagonisti. Il merito di Paolo Giordano è da rintracciare, malgrado i pareri negativi, nell'aver rappresentato, nella sua opera prima, una società spogliata dell'atmosfera "Mulino Bianco", di aver messo a nudo e mostrato le fragilità e le debolezze di coloro che nell'infinita serie dei numeri naturali, finiscono per sentirsi estranei e isolati.