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La tradizione dei maestri d'ascia nella costruzione delle barche a vela di legno

Quello del maestro d’ascia è un lavoro antico e affascinante. Apparentemente dimenticato, sembra stia tornando a far capolino in questi anni con la nascita di corsi di specializzazione. Chi decide di affrontare questa attività deve avere spirito di sacrificio, dedizione al lavoro, pazienza, precisione e un innato senso artistico.

Un'arte antica

Tradizionalmente segreti e piccole astuzie che permettessero di costruire barche di legno solide e sicure si tramandavano di generazione in generazione, di padre in figlio, sulle spiagge, nei porti e nei bacini.
Oggi invece si assiste all’ingresso di nuove leve desiderose di mettersi alla prova e imparare un lavoro antico, pur non avendo alle spalle una famiglia operante nel settore nautico.
Costruire dei meravigliosi pezzi unici però non è semplice. Il maestro d’ascia è un artista: ciò che scolpisce e sagoma è un’opera d’arte che esprime il suo stile e la sua creatività.
Sin dal passato doveva saper riconoscere il legname e sapere come utilizzarlo, capire quale essenza fosse più adatta per ogni singola parte dell’imbarcazione che avrebbe poi scolpito e lavorato sino a rendere ogni elemento perfettamente collimante con gli altri. Generalmente si usavano il pino, l’olmo, la quercia e solo in seguito si introdusse anche in teak. La costruzione aveva origine dalla richiesta di un committente il quale definiva alcune caratteristiche che la barca avrebbe dovuto avere poi si passava alla realizzazione di un disegno, quindi un modello in scala ridotta e da qui in scala reale dopo averlo tracciato su legno; il maestro d’ascia partendo dalla chiglia procedeva realizzando ciò che l’estro gli aveva suggerito sino all’atto finale del varo. Si aiutava con i giovani che a bottega desideravano apprendere questa difficile e impegnativa arte ma anche con i maestri calafati che avevano il compito di “sigillare” e rendere impermeabile, quando necessario, l’imbarcazione; talvolta i maestri d’ascia capitava fossero anche capaci di eseguire il calafataggio se il loro maestro aveva tramandato loro gli insegnamenti e il corredo di attrezzi. Tramite l’ascia eseguiva i lavori di sgrossatura poiché questo attrezzo permetteva di procedere velocemente ma anche di rifinitura e per questo gli veniva richiesta molta abilità, serviva forza e resistenza fisica all’epoca poiché tutti gli attrezzi erano manuali.

Manutenzione e riparazione

Oltre alla creazione di imbarcazioni a vela eseguiva anche lavori di manutenzione a bordo o a terra e di riparazione; ancora oggi i maestri d’ascia vengono interpellati per svolgere l’importante compito di aggiustare le navi in legno.
Accade sempre meno, soprattutto in quelle località in cui si sia preferito passare totalmente ad altri materiali più tecnologici e in cui si sia sacrificata la bellezza e la “vita” che traspare da una barca in legno a favore del freddo design.

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