Michael Jordan - Space Jam: breve biografia e recensione del film

Un campione prestato al cinema o un cinema che aveva bisogno di un campione? Dietro questa domanda si cela il significato di questa partecipazione di Michael Jordan al film “Space Jam”.

Il mito

Michael Jordan è un mito del basket, non solo statunitense ma di tutto il mondo. Ha vinto tutto nel corso della sua carriera, tutto e più volte. La sua casa era quella dei Bulls di Chicago, che hanno legato la loro fortuna agonistica e finanziaria a Jordan nel corso di quasi un ventennio. Soprannominato “Airness”, la sua maglia Bulls 23 venne, nel 1994, esposta sul soffitto del “Chicago Stadium”, quale memoria per un campione che si ritirava. Dopo una pausa che lo portò a sperimentare il baseball, altra sua vecchia passione, eccolo tornare due anni dopo per ricominciare, là dove aveva lasciato, a regalare prestazioni incredibili che culmineranno in una memorabile partita giocata contro i Jazz di Salt Lake City dove saranno i suoi canestri a dare il sesto titolo NBA ai Bulls che si imporranno per soli tre punti di differenza. Il ritiro definitivo avverrà poi nel 2003.

Il film

Senza dubbio Jordan durante gli anni ’80 e soprattutto ’90 era diventato anche una macchina per fare soldi. Popolarissimo e amatissimo da tutti che ne riconoscevano il talento straordinario, volle accettare l’offerta di divenire protagonista di un film e, senza dubbio quanto meno la scelta di renderlo protagonista in un mondo di cartoons, da una parte aumentava ancora il suo prestigio, visto che nella realtà già si era mostrato imbattibile, dall’altro escludeva l’ipotesi che il film potesse assumere toni celebrativi e quindi retorici. La storia è quella di un gruppo di cartoons della Warner che, per evitare di essere costretti da cartoons alieni a lavorare in un luna park, decidono di giocare la propria sorte in una partita di basket. Gli alieni, estranei a questo sport, in modo losco rubano il talento a molti professionisti, che fra l’altro gentilmente decidono di partecipare alla pellicola, per cui ai nostri poveri cartoons altro non rimane che cercare di ingaggiare Jordan per vincere il match. Giocato su gags che tradizionalmente avevano animato i personaggi nella lunghissima serie “Lonely Tunes”, Bugs Bunny, Daffy Duck, Porky Pig, Wile E. Coyote and Road Runner, Taddeo, Yosemite Sam, danno il meglio di loro stessi insieme ad un Jordan che, per quanto un poco “ingessato” nella parte, anche per la esorbitante differenza di dimensioni che spesso lo costringe in pose goffe, se la cava egregiamente. Sarà soprattutto la sua mimica facciale oltre all’elasticità dei suoi gesti atletici che indirettamente lo avvicineranno al mondo dei cartoons, là dove ogni legge fisica può trasformarsi e cambiare a seconda del bisogno.