Musica gospel: origini e caratteristiche del genere
Il termine Gospel in inglese significa Vangelo: il genere musicale del Gospel è nato, infatti, in un contesto puramente religioso e ha subito poi negli anni varie modifiche e riarrangiamenti.
Gospel: le origini
Le origini del Gospel non sono certe in quanto si tratta di un genere musicale di origine popolare e inizialmente tramandato oralmente. Gli studiosi e gli appassionati di musica sostengono che il genere Gospel trae origini dai salmi cantati nelle Chiese protestanti scozzesi: agli inizi del Novecento gli schiavi afro-americani, dopo aver ascoltato lo stile con cui i salmi venivano cantati nelle Chiese, iniziarono a intonare canti con lo stesso ritmo e la stessa struttura per allietare il loro lavoro. Spesso le canzoni continuavano a lodare Cristo e a trasmettere il suo messaggio, il quale portava sollievo e speranza alla difficile condizione di schiavitù e sfruttamento dei neri in America. Tuttavia, lo stile con cui venivano riprodotti i canti era ogni volta nuovo e originale e si mescolava con gli stili tipici dei canti spirituali della musica africana.
Con il passare degli anni, anche i predicatori protestanti iniziarono ad apprezzare il genere che, nonostante traesse origine dalla struttura dei salmi scozzesi, si proponeva in una veste del tutto nuova e decisero di accompagnare le loro predicazioni con canti Gospel, unendovi spesso stili appartenenti al jazz, al blues e al boogie woogie e nuovi strumenti musicali, come le percussioni e gli strumenti a fiato.
Evoluzione del genere musicale
Thomas A. Dorsey è considerato il padre della musica Gospel contemporanea perché per primo compose e scrisse canzoni ispirandosi al genere Gospel nato tra gli schiavi d’America. Tra i suoi testi più famosi ricordiamo: “When I’ve done the best I can”, “Take my hand” e “Peace in the valley”.
Successivamente, negli anni ’40, nacquero i primi quartetti e gruppi Gospel, che divennero poi cori numerosi, e iniziarono a spostarsi da una chiesa all’altra per far conoscere i nuovi canti religiosi e il nuovo genere; i cori Gospel, infatti, riscuotevano molto successo ed erano molto richiesti e apprezzati.
Negli anni ’60, Joe Bostic compose un nuovo coro Gospel, diventato poi famosissimo in tutto il mondo e rappresentativo del genere: “Oh Happy Day”.
Inoltre, il Gospel si è andato sempre più arricchendo con balli, battiti di mani e con strumenti a percussione, presentandosi ai giorni nostri come un genere coinvolgente e appassionante.
In Italia, vi sono numerosi cori Spiritual e Gospel e chiunque è interessato può fare una ricerca su internet per conoscerli meglio e per assistere alle loro esibizioni. Inoltre, gli appassionati di questo genere musicale possono cercare, nei negozi di dischi musicali o nel web, CD Gospel con i brani storici e i arrangiamenti più nuovi.