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Recensione del video dell'ultima canzone di Christina Aguilera

Dopo dieci anni di carriera e di straordinari successi e soddisfazioni, Christina Aguilera debutta al cinema interpretando una ragazza che approda a Los Angeles per realizzare i suoi sogni.

Dati

"Express" e "But I am a good girl" sono i due videoclip più recenti della carriera della cantante Christina Aguilera, e si tratta, in entrambi i casi, di sequenze tratte dal film "Burlesque", diretto dal regista Steven Antin nel 2010.
Ritraggono la trentenne americana, che nel film interpreta il ruolo di Ali, alle prese con due numeri di canto e ballo in stile Burlesque, vestita e pettinata in modo succinto e provocatorio, mentre intrattiene i clienti del "Burlesque Lounge". In "But I am a good girl", solletica le fantasie e gli entusiasmi del pubblico interpretando una ragazza che vive nell'opulenza più sfrenata e che obietta, sfacciata, a chi mette in dubbio la sua moralità, che è una brava ragazza. In "Express", Ali provoca sessualmente gli uomini e invita le donne a fare lo stesso, suscitando l'orgoglio della sua protettrice Tess (Cher) e l'invidia della sua rivale Nikki (Kristen Bell).
Dopo il parziale insuccesso dell'album "Bionic", "Burlesque" rappresenta una boccata d'aria per Christina Aguilera: la colonna sonora omonima ha ottenuto un buon riscontro di vendite, anche per la presenza delle interpretazioni di Cher.

Recensione

"Express" e "But I am a good girl" ritraggono la Aguilera in quello che le è sempre riuscito meglio: interpretare una canzone cucita su misura per lei e per i suoi talenti di performer, per poi trasformarla, subito, nel contorno ideale per quello che è il vero protagonista di ogni suo video: esporre il catalogo aggiornato delle sue pose di icona sexy.
Il cliché funziona da oltre un decennio e non conosce appannamenti, specie quando personaggio e tema trovano coerenza l'uno nell'altro, e ad entrambi si vorrebbe dare il crisma del "classico".
Se non altro, "But I am a good girl" si camuffa da canzone da altri tempi e riesce a tenere la cantante su un registro più interpretativo che virtuosistico, concedendole il lusso di apparire più maliziosa che ammiccante, più umana che simbolo, più donna che femmina, ed è già tanto.
Con "Express", invece, si ritorna sullo standard imposto da "Lady Marmalade", e riemerge, prepotentemente, la popstar Aguilera con tutti i suoi cavalli di battaglia: melisma, acuti da voce nera, atteggiamento algido e sprezzante.
Entrambe le sequenze, se si esclude qualche rimando al linguaggio cinematografico per esigenze di narrazione, sono girate e montate in perfetto stile Live MTV: numero abnorme di macchine da presa a coprire ogni angolo di campo, montaggio epilettico, spezzettamento dei gesti e delle movenze a dare l'illusione di dinamicità.

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