Recensione della serie tv Prison Break
La serie che ha rubato non pochi fan a Lost. Prison Break è questo, e molto altro.
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Due parole sulla storia
Ormai, si sa, non bastano più due baci, qualche lacrimuccia e un super calcio rotante per tenere incollati allo schermo i fiction-fan del globo. Sarà magari un effetto dell'evoluzione, che stiamo diventando tutti più intelligenti, ma adesso anche nelle serie tv pretendiamo almeno un pizzico di intelligenza. Vogliamo "scervellarci", tenere il fiato sospeso e cercare "soluzioni", inoltre, vogliamo anche, e più banalmente, "riflettere".
Per questo dagli Usa cominciano ad arrivare prodotti televisivi come Lost e come Prison Break. Prison Break è la storia di un evasione. Lo dico così sinteticamente per non fare Spoiler. Ma non è solo una fiction di azione. È anzi estremamente cervellotica: inanzitutto viene affrontato il problema della convivenza forzata e le sue implicazioni psicologiche. Inoltre lo svolgimento non è per niente banale.
Pensate che all'inizio, questo si può dire, vedrete il protagonista Michael tentare una rapina commettendo una serie inspiegabile di errori. E come se non bastasse, dopo essere stato beccato dalla polizia, non farà assolutamente nulla per difendersi. Insomma c'è qualcosa che non quadra, penserete. E infatti c'è: Michael si è fatto volontariamente arrestare per essere internato nel carcere dove è detenuto il fratello, e così aiutarlo ad evadere.
Che ve ne pare?
È una fiction che saprà accontentare non solo tutti quegli attempati fan di Clint Eastwood che l'hanno ammirato in Fuga da Alcatraz. Ma anche i più giovani ammiratori di serie come Death Note.
La suspense, unita ad un intreccio originale, imprevedibile e intelligente è l'ingrediente di base di Prison Break. Inoltre c'è un retroscena di fanta-politca che è tutto da gustare: infatti il fratello di Michael, Lincoln, è in carcere non per avere rubato l'autoradio del padre della sua ragazza. Ma per aver tentato di assassinare il fratello del Presidente. Perché il fratello e non il Presidente, vi chiederete. Una ragione c'è... e anche molto succulenta.
Non possiamo anticipare nulla, è ovvio, ma sappiate almeno che per compiere la loro evasione hanno soltanto un mese di tempo. Allo scadere del trentesimo giorno, infatti, Lincoln verrà giustiziato.
Per queste ragioni è vivamente sconsigliato ai cardiopatici e alle persone sensibili all'argomento.
Per tutti gli altri, invece: Buon divertimento!