San Giorgio: storia del santo

San Giorgio, Santo dell'antichità venerato in tutto il mondo. Ha riscosso tanta venerazione popolare, sia in Occidente che in Oriente, patrono dell’Inghilterra, di intere Regioni della Spagna, del Portogallo, della Lituania; di città come Genova, Campobasso, Ferrara, Reggio Calabria e di molte altre città e paesi. Analizzeremo i particolari della vita del Santo e la mitica leggenda di San Giorgio e il drago.

La vita di San Giorgio

Le notizie sulla vita di San Giorgio sono a tutt'oggi scarse e poco attendibili.
Questo perché non esiste una vera e propria documentazione che permetta di accertare la precisa data di nascita del Santo e le prime sue gesta, le poche notizie pervenute risalgono alla "Passio Georgii", classificata però tra le opere apocrife, cioè tra le opere presunte non certificate e quindi non del tutto autentiche.
Per quello che si è potuto accertare San Giorgio nacque in Asia minore ed era figlio di uno sceicco persiano e di una donna palestinese.
In seguito alla morte del padre si trasferì in Palestina dedicandosi con abilità alla carriera militare, tanto da essere chiamato a servizio tra le guardie personali dell'Imperatore Diocleziano.
Educato fin dall'infazia alla religione cristiana, proprio entrando a contatto con il mondo militare e venendo a conoscenza delle persecuzioni protatte dagli stessi militari ai danni dei cristiani, decide di abbandonare l'esercito romano.
Per questo motivo fu arrestato e torturato affinché rinnegasse la sua fede, così non fu e venne pertanto martirizzato.

La leggenda di San Giorgio e il drago

Una famosa e antica leggenda che narra le gesta del Santo è quella di San Giorgio e il drago.
Nata al tempo delle crociate, narra di una città libica Salem nel cui lago viveva un grosso drago che si cibava di animali, quando gli animali cominciarono a scarseggiare gli abitanti del villaggio estraevano un giovane al giorno da sacrificare.
Un giorno fu estratta a sorte la figlia del re, la principessa Silene, il re si contrappose con ogni mezzo promettendo al suddito che si sarebbe sacrificato al posto della figlia, metà dell'intero regno, ma i sudditi che avevano già visto morire i propri figli non accettarono lo scambio.
La principessa si avvia quindi al suo destino, quando passò di lì il cavaliere Giorgio, che trafisse il drago con la sua spada salvando la vita alla figlia del re.
A seguito di questo suo gesto eroico il re e molti abitanti del posto si convertirono al cristianesimo.