Stevie Ray Vaughan - Pride And Joy: recensione della canzone
Stevie Ray Vaughan: la storia del blues americano. Tra i migliori chitarristi di sempre. Qualcuno, forse azzardando, l'ha definito addirittura il Jimi Hendrix bianco.
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Breve biografia
A soli diciassette anni decide che la musica è la sua massima aspirazione. Vaughan non apprende alcuna nozione teorica. Tutto ciò che compone, lo fa da autodidatta affidandosi al suo "orecchio musicale". Dal 1971 al 1977, Vaughan cambia quattro gruppi: i Cast of Thousands, i Nightcrawlers con i quali registra anche un demo, i Paul Ray & the Cobras con cui registra l'album "Texas Clover" che risulta tra i più ricercati dai collezionisti.
Nel 1977 Stevie Ray Vaughan cambia ancora gruppo. Insieme con la cantante Lou Ann Barton forma i Triple Threat Revue. Con loro suonano: Chris Layton alla batteria e Jackie Newhouse al basso. Dopo i primi successi live nei locali di Austin, il gruppo cambia nome. Vaughan diventa il leader dei Double Trouble.
Il "line up" definitivo della band avviene soltanto nel 1980. In questo anno, Lou Ann Barton abbandona il gruppo e Tommy Shannon prende il posto di Jackie Newhouse. Dopo qualche anno, il nome ufficiale della band diventa Stevie Ray Vaughan & Double Trouble. Nel 1983, dopo solo tre giorni di registrazione, esce il primo album: Texas Flood. Questo LP include uno dei brani di maggior successo: Pride and Joy. Il primo disco registrato in studio risulta il trampolino di lancio verso il successo. Gli album seguenti: Couldn’t Stand the Weather, Soul to Soul, In Step e quelli pubblicati dopo la sua morte ne accresceranno ulteriormente la fama. Il 27 agosto 1990, dopo un’esibizione con Eric Clapton e tanti altri artisti, l’elicottero che accompagna Vaughan al proprio albergo di Chicago, si schianta contro una montagna a causa della scarsa visibilità.
Pride and Joy
Pride and Joy è la seconda traccia dell’album Texas Flood. Uno dei più grandi successi di sempre di Vaughan. Il singolo entra nella classifica dei 20 brani più venduti e permette alla band di moltiplicare il numero dei concerti in America e non solo. Il brano si caratterizza oltre che per la passione espressa da Vaughan nel suo blues, attraverso riff, giri di chitarra ed assoli assolutamente coinvolgenti, anche per un ritmo “shuffle” della batteria che sostiene egregiamente il brano. Il classico “giro blues in la” assume sonorità splendide grazie all’ottima esecuzione di tutti i musicisti che danno un’impronta al brano tale da renderlo notevolmente piacevole all’ascolto. “Scale”, “accordi”, “lanci di batteria” si alternano fornendo una costante “vitalità” al brano che non cade mai in improvvisi vuoti. Pride and Joy è un brano imperdibile per tutti gli appassionati di blues. Da tenere sempre nella playlist del proprio lettore MP3.