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Test psicologico MBTI: storia e caratteristiche

Presentazione del test MBTI, un utile strumento di lavoro da affiancare ai colloqui di selezione. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

MBTI: la teoria sottostante

L'MBTI, Myers-Briggs Type Indicator, è un test molto utilizzato negli Stati Uniti, soprattutto durante la fase di selezione nei colloqui di lavoro. È stato messo a punto da Isabel Briggs Myers e da sua madre Katharine Cook Briggs. Venne pubblicato la prima volta nel 1956 nella forma F.
Il test di personalità si rifà alla Teoria dei tipi di Carl Gustav Jung, secondo cui viene postulata l'esistenza di due polarità di base, l'estroversione e l'introversione, date dal modo in cui si orienta l'energia psichica. A questo asse Jung incrocia 4 funzioni psichiche: il pensiero, il sentimento, la sensazione e l'intuizione. Ogni individuo tenderà a privilegiare una di queste funzioni nel suo processo di adattamento all'ambiente. Dalla combinazione tra queste funzioni e l'orientamento introverso o estroverso deriveranno gli 8 tipi psicologici identificati da Jung.
Partendo da questi presupposti di base, il pensiero sottostante all'MBTI ritiene che in base alle proprie percezioni si giungerà a conclusioni diverse, per cui diversi saranno i giudizi, gli interessi, i bisogni e le motivazioni. Conoscere le preferenze di base di un soggetto, potrà rivelarsi utile per tutto ciò che riguarda le decisioni relative al suo futuro.
Il test pertanto offre un valido supporto nella selezione del personale, nell'orientamento lavorativo e scolastico, nel counseling.

Struttura e composizione del test

L'MBTI è composto da 4 dimensioni: l'indice EI valuta se un soggetto è estroverso o intorverso; l'indice SN analizza se un soggetto percepisce attraverso le sensazioni o le intuizioni; l'indice TF indica se la persona giudica attraverso il pensiero o il sentimento; l'indice JP evidenzia se il soggetto ricorre al giudizio o alla percezione nel rapportarsi con il mondo esterno.
Il questionario è composto da 2 forme, la forma F e la forma G. La forma F è più lunga poiché si compone di 166 item rispetto ai 126 della forma G.
Il risultato del test non si traduce in una valutazione positiva o negativa, ma in un quadro della persona sul modo in cui effettua le sue scelte senza alcuna accezione valoriale.
Le due versioni del test sono state pubblicate in Italia fino al 2000. Solo recentemente è stato validato in Italia lo Jung Type Indicator (JTI), una sorta di evoluzione del MBTI.

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