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The Cure: breve biografia e discografia della band

Lo stile dei "The Cure" si è espresso sia sotto il profilo musicale (hanno inventato il "dark") sia dell'immagine soprattutto grazie allo stesso Smith capace di essere il protagonista di video musicali allo stesso tempo "pirotecnici" e "geniali" come "Close to Me", "Lulluby" e "Friday I'm In Love".

The Cure, biografia e discografia dal 1976 al 1982.

Gli Easy Cure nascono alla fine del 1976 nella zona di Crawley (Sussex). Non molto tempo dopo il chitarrista, compositore e cantante Robert Smith decide di abbreviare il nome della band in The Cure.
Agli inizi la band è rappresentata da Smith, dal batterista "Lol" Tolhurst (fino al 1989) e dal bassista Michael Dempsey. Questi vengono presto scritturati dal produttore Chris Parry per la "neonata" Fiction Records. Il loro primo singolo Killing an Arab (dicembre 1978) esce prima per l'etichetta Small Wonder e poi viene ristampato dalla stessa Fiction (gennaio 1979). La band riesce già a far parlare bene di sé in molte riviste musicali dell'epoca grazie al primo album Three Imaginary Boys (i "Tre ragazzi immaginari" sono appunto i tre musicisti). Oltre al già citato e famoso singolo, l'album contiene dei brani famosi come Grinding Halt, Subway Song, Fire In Cairo e la malinconica ballata che prende il nome dal titolo del disco. Dopo i singoli Boys Don't Cry e Jumping Someone Else's Train, inizia per la band un frequente e burrascoso cambio di organico. Lo stesso Smith suona come chitarrista anche nei Siouxie & The Banshees e sarà attivo con questi soprattutto quando Gallup (entrato nel 1979 al posto di Dempsey) abbandonerà la band nel 1982 (ritornerà nel 1985). Entra anche un nuovo tastierista, Hartley. Quest'ultimo lascia subito i The Cure di nuovo in tre all'uscita del primo album dark Seventeen Seconds (1980) ma ormai il pubblico ama non solo la voce eterea e graffiante del leader Robert Smith ma soprattutto le sue musiche e i suoi testi desolati.
Nel 1981 esce Faith e a questo seguiranno Pornography (1982) con il quale si conclude la fase "dark" e Japanese Whispers (1983).

The Cure, biografia e discografia dal 1982 ad oggi.

Tra il 1984 e il 1985 vengono pubblicati The Top e The Head On The Door che non convincono i fans. Questi non accettano i "sentieri più commerciali" della band che invece "rinasce" proprio grazie ai singoli The Walk e The Lovecats.
Dopo il successo del doppio album Kiss Me Kiss Me Kiss Me (1987), la band ritorna al dark con Disintegration (1989), uno degli album più completi e lunari del gruppo. In seguito la band pubblicherà Wish (1992), il poco fortunato Wild Mood Swings (1996) e conferma la propria attitudine "triste" e "allegra" con l'eccellente Bloodflowers (2000). Il loro ultimo album è 4:13 Dream (2008).

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