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The Virtual Museum of Iraq: come visitare online il museo di Baghdad

Il Museo Virtuale dell'Iraq, è uno straordinario progetto del CNR.

I reperti museali iracheni, un bene in pericolo

L’Iraq è un paese estremamente ricco di reperti museali. Basti pensare che esso conserva i tesori della antica Mesopotamia, considerata la culla dell’umanità. E grande è stata la preoccupazione sul loro destino in occasione del conflitto con la coalizione messa in piedi dagli USA nel 2003, che portò al vero e proprio saccheggio del famoso Museo Nazionale dell’Iraq e al suo danneggiamento dovuto agli eventi bellici. Poi, con la conclusione della guerra, si è potuto procedere al suo restauro e alla sua riapertura, che però, vista la ancora difficile situazione politica del paese, è solo parziale e permette la sua visita solo agli iracheni. Proprio per poter ovviare a questa situazione, il Ministero per gli Affari Esteri, direzione generale per i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e altre istituzioni culturali, ha approntato un progetto elaborato e realizzato dal Centro Nazionale per le Ricerche, con il quale è possibile visitare virtualmente il Museo.

La visita virtuale del Museo

Grazie ad esso, oggi, è possibile fare una visita nelle ricche sale del Museo dell’Iraq, stando comodamente seduti di fronte ad un computer e con la potenza visiva del tridimensionale. Il risultato del grande lavoro fatto dal CNR, può essere reperito al sito Virtualmuseumiraq.cnr.it. La visita, porta nelle varie sale che compongono il museo e che sono otto: preistorica, sumerica, accadica neo-sumerica, babilonese, assira, achemenide seleucide, partica sasanide e islamica. In ogni sala è possibile visionare, con l’ausilio di filmati o schede informative oggetti facenti riferimento alla civiltà che si va a conoscere in un viaggio estremamente appassionante ed esauriente. Che porta a conoscere la grandezza tecnologica dei Sumeri, i tesori urbanistici di Nabucodonosor, il patrimonio degli Assiri. Per ogni reperto che si va a conoscere durante la navigazione, sono disponibili una ricca scheda informativa e didattica, l’esplorazione tridimensionale e un filmato che riporta alla luce il contesto in cui quel reperto è nato e va inquadrato. La straordinarietà del tutto, sta nel fatto che, a differenza con quanto accade in operazioni simili, ad esempio quelle riguardanti il Metropolitan, il British Museum e il Louvre, in questo caso il visitatore interagisce con il reperto, non si limita a guardarne una immagine statica, ma può girare intorno all’opera e, volendo, entrarci addirittura dentro. L’oggetto della visita sono 77 reperti di straordinaria importanza, cui va aggiunta una ulteriore perla, l’esplorazione della Babilonia di Nabucodonosor. Insomma, un progetto straordinario, che sicuramente apre la strada ad altre operazioni di questo tipo e che potrebbe consentire a strutture di questo genere di fare nuovi proseliti, sfruttando la potenza di Internet.

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