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Vitamina D: struttura chimica, fabbisogno e carenza

La Vitamina D, a differenza di quello che suggerisce il nome, è un ormone. Meglio, la vitamina D è un gruppo di pro-ormoni denominati D1, D2, D3, D4, D5 con un importante ruolo di regolazione nei confronti di uno ione molto importante per il corpo umano, il calcio.

Sintesi chimica

Per quanto riguarda la struttura chimica, la vitamina D per essere tale deve subire vari processi. Si parte dal7-deidrocolesterolo., sostanza importante di origine steroidea. Questa sostanza, quando viene sottoposta ai raggi solari diventa colecalciferolo, prima passo verso la sintesi della vitamina D. per questo è molto importante fare in modo che la pelle venga a contatto con il sole, ovviamente non in maniera esagerata, senza provocare eritemi o ustioni. Alla fine dei vari passaggi chimici, si forma una sostanza che è detta 1,25-diidrossicolecalciferolo, che non è altro che la forma attiva della vitamina D. Questa sostanza si forma nel rene, per cui in soggetti in cui il rene non funziona bene a seguito di patologie dell’organo, la sintesi della vitamina D risulta attenuata, se non nulla.

Fabbisogno / carenza

Il suo fabbisogno è ovviamente variabile in relazione all’età. Questo è un ormone con funzioni molto importanti. Infatti esso stimola il riassorbimento di calcio effettuato dal rene, stimola l’assorbimento di calcio dall’intestino e stimola la deposizione di calcio nelle ossa, con la formazione di microcristalli. Per questo nei neonati è negli adolescenti è fondamentale una dieta con introduzione adeguata di Vitamina D se si vogliono evitare problemi di natura ossea. Quindi nei neonati e adolescenti poco esposti al sole la dieta dovrebbe includere circa 10 μg/die di vitamina D. Negli adolescenti, adulti, l’esposizione al sole dovrebbe essere sufficiente per la produzione di una quantità sufficiente di vitamina. Negli anziani meglio assicurarsi che nelle diete compaiano sempre 10 μg/die, infatti questa fascia d’età si espone poco ai raggi solari. Altro caso in cui bisogna controllare l’introito è la gravidanza, infatti la madre si trova a dover affrontare la formazione di un nuovo scheletro osseo, quello del feto. Nel caso di deficit il primo segno è una diminuzione dei livelli sierici di Calcio e fosforo, con aumento del paratormone, ormone che tende a compensare il deficit della vitamina D, aumentando il calcio nel sangue. Bei casi più gravi si può arrivare a patologie come il rachitismo nel bambino (deficit di ossificazione soprattutto a livello delle cartilagini di coniugazione), e l’osteomalacia nell’adulto(deficit di deposizione nuovo osso), contornate da dolore muscolare e deformazione ossea.

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