Yamaha Thundercat 600: recensione
La prova su strada della Yamaha Thundercat 600 mette in risalto le notevoli qualità di questa moto, che si caratterizza per un comportamento fluido e lineare a qualsiasi regime. Vediamone, dunque, le specifiche tecniche.
Caratteristiche
Andiamo alla scoperta delle caratteristiche più interessanti relative alla Yamaha Thundercat 600. Abbiamo a che fare con una tourer sportiva prodotta tra il 1996 e il 2003, con telaio ricavato dalla F ZR 600 R. Per quel che riguarda il motore, esso propone una presa d’aria innovativa, e il dispositivo TCI, Transistorized Coil Ignition, di accensione elettronica, a fasatura variabile, munito di sensore di posizione per la valvola a farfalla: il cosiddetto Throttle Position Sensor. Il motore, in pratica, si rivela semplice da gestire sia ai regimi bassi che ai regimi alti. Un propulsore con doppio albero a camme (la sigla è DOHC, e sta per Double Overhead Camshaft) e raffreddamento a liquido, con quattro cilindri in linea azionati da una catena. L’alimentazione avviene per effetto di quattro carburatori KeiHin, da 3 centimetri e 6, e in virtù della presa d’aria situata al di sotto del faro viene a crearsi un effetto di aria a induzione forzata, che fa sì che, a prescindere dal numero dei giri, nel momento in cui si apre il gas la risposta del motore è istantanea. Il cambio è a sei marce, mentre la frizione è a dischi multipli in bagno d’olio. A proposito dell’impianto frenante, invece, davanti troviamo due dischi da 298 millimetri con pinze monoblocco a 4 pistoncini, mentre dietro c’è un disco singolo da 24 centimetri e mezzo con pinze a due pistoncini. La sospensione anteriore è una forcella telescopica regolabile, mentre dietro si trova un mono ammortizzatore. Infine, le colorazioni disponibili: argento e giallo, argento e arancione, argento e nero, nero bicolore, nero e bianco, rosso vivo e blu metallizzato.
Aspetti positivi
- Ottime le prestazioni su strada, sia a livello di potenza che di tenuta. Una moto stabile e performante.
Aspetti negativi
- L'unico punto debole che può essere individuato in questo mezzo riguarda la posizione di guida, che risulta piuttosto scomoda per la schiena, soprattutto in occasione dei viaggi più lunghi.