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Da quali meccanismi viene determinata l'offerta di lavoro di una nazione

I fattori che influenzano i livelli occupazionali: produzione e produttività.

I fattori che incidono sui livelli occupazionali

Il livelli occupazionali di una nazione possono dirsi influenzati essenzialmente da due tipi di fattori. Da un lato abbiamo il livello di produzione di un determinato paese, cioè quanto in certo arco di tempo quella nazione produce effettivamente, dall’altro il tasso di produttività di ogni singola unità di lavoro, che può essere rozzamente descritta come l’ammontare di ore di lavoro necessarie a produrre una unità di prodotto.

Il livello di produzione

Il livello di produzione dipende viene a sua volta a dipendere essenzialmente dalla domanda di beni e servizi che è rivolta ad un determinato sistema produttivo, ma anche dal livello del prezzo del prodotto finale che è a sua volta influenzato dal livello del prezzo dei diversi fattori, tra cui il lavoro stesso, necessari alla produzione. In altre parole, più un certo bene o servizio costa meno, più gente sarà nella disponibilità di acquistarlo, più probabilmente ne aumenterà la domanda e quindi ci sarà una sollecitazione al sistema a produrre di più e quindi ad assorbire maggiore forza lavoro per fare fronte alle necessità dei livelli di produzione. Tuttavia, affinché il costo di un bene o servizio resti basso, bisogna contenere i costi di produzione di cui il lavoro salariato costituisce una delle voci principali sulle quali è più facile intervenire. Ma abbassando i salari o licenziando manodopera si diminuisce la capacità di consumo media di una nazione, contraendo di fatto la domanda. Questa dinamica è una delle principali fonti di instabilità dei sistemi capitalistici, causa di crisi cicliche di sovrapproduzione. Per molti decenni gli Stati vi hanno fatto fronte con forti politiche di intervento pubblico nell’economia che hanno però causato un indebitamento insostenibile degli stessi Stati.

Il tasso di produttività

Inoltre, come dicevamo, i livelli occupazionali sono dipendenti anche dal tasso di produttività. Più questo è alto, meno ore sono necessarie a realizzare una unità di prodotto. Ciò non comporterebbe di per sé una diminuzione dei livelli occupazionali. L’innovazione tecnologica consentirebbe di mantenere gli stessi livelli di produzione o anche di aumentarli, facendo lavorare meno ore lo stesso numero di lavoratori a parità di salario. Ma nei sistemi capitalistici, le imprese, per massimizzare i profitti e tenere bassi i costi di produzione e rimanere quindi nel mercato, sono spinte ad agire minimalizzando il costo del lavoro. Per cui cercano di produrre di più utilizzando meno lavoratori o pagandoli di meno. Alla fine di ogni periodo di crisi, i sistemi produttivi capitalistici sono spinti a processi di ‘razionalizzazione’, che altro non vuol dire che operano una riorganizzazione per produrre di più spendendo meno, il che in ultima istanza si traduce in massicce politiche di riduzione del personale.

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